Il ricorso di Europa7 inammissibile ma non c’è legittimazione per Rete 4 di Marco Mele Europa 7 ha diritto, in quanto concessionario televisivo nazionale, ad vedersi assegnate le frequenze per trasmettere. Solo che non è il Consiglio di Stato a doverlo imporre direttamente ma dev’essere il Governo a farlo, tenendo conto, in particolare, della sentenza della Corte di giustizia europea del 31 gennaio sul regime nazionale delle frequenze televisive. Il Ministero, ovvero il sottosegretario con delega alle comunicazioni Paolo Romani, dovrà ora provvedere, perchè il Consiglio di Stato ha annullato, confermando il Tar, l’atto con cui il Ministero, nel dicembre 1999, aveva detto "no" alla richiesta di avere le frequenze da parte di Europa 7. Se il Governo non provvederà, il risarcimento previsto potrà arrivare a 3,5 miliardi di euro, cifra menzionata espressamente nella sentenza. Il Consiglio di Stato respinge la tesi dell’Avvocatura di Stato sulla nullità della concessione, in quanto mai concretizzata con le frequenze e giudica «non pertinente» la questione sulla scadenza nel 2005 di tale concessione: ne potrà tener conto il Ministero, quando dovrà attuare quanto deciso dal Consiglio di Stato e dalla Corte di giustizia ma stando attento, perchè se ricorrerà a tale tesi, tutto quanto fatto dall’amministrazione sino al 2005 sarà illegittimo (e, quindi, sembra di capire, pesantemente sanzionabile in sede di risarcimento, a dicembre). Quanto a Rete 4, non c’è alcuna legittimazione della sua abilitazione provvisoria ma solo l’inammissibilità del ricorso di Europa 7 contro tale abilitazione, perche presentato troppo tardi. Un fatto procedurale, insomma, senza che il Consiglio di Statoentri nel merito sul contrasto del regime transitorio analogico, che permette a Rete4 di continuare a trasmettere con le sentenze della Corte Costituzionale o con il diritto comunitario. Marco Mele