Commenti (20)

##...Del resto, come ricorda Collet, Napoli era di gran lunga la città più importante del neonato Regno d'Italia. E le regioni del Sud avevano una discreta struttura industriale, un'agricoltura fiorente sia pure basata sul latifondismo, e importanti porti commerciali...##
Mi suona strano parlare di agricoltura fiorente "sia pure basata sul latifondismo".
Come dire che sulla luna ci sono bei fiori "sia pure in mancanza di aria".
Tanto più considarato il medioevale sistema di trasporti interni, basato su carretti e asinelli.

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Fino ad ieri eravamo un popolo di santi, navigatori, poeti.
Adesso, grazie ai neoborbonici, anche di storici.
Scopo di costoro, arrivare dirci che la brava gente del sud ha tutto il diritto di farsi mantenere dallo Stato, non pagare tasse, anche delinquere impunita, perché 150 anni fa il sud stava benone e fu invaso e derubato dai Savoia.
Sappiamo tutti che la storia è chiara e non c'è niente da riscoprire.
IL defunto regno era un avanzo del medioevo, senza libertà costituzionali, insanguinato da continue rivolte, specialmente in Sicilia. Senza strade e ferrovie, con tutti i trasporti interni fatti con carretti e asinelli:

.Il divario infrastrutturale e industriale nell'Italia del 1860-61. (Treccani - l'Unificazione)
La rete stradale.
Nel 1860 la rete stradale del Centro-Nord era stimata di circa 75.500 km rispetto ai 14.700 km del Meridione ed isole, per una densità corrispondente di 626 km per 1.000 kmq. nel Centro Nord rispetto ai soli 108 km nel Meridione.

E ora arrivano questi

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E' vero che siamo in democrazia(?) e che tutti hanno il diritto di esprimere un'opinione , ma prima di farlo sarebbe opportuno avere qualche cognizione storica , dico storica e cioè quella riportata dagli studiosi e non quella (Indegnamente) scritta dai "vincitori".
Ciò detto , leggo tante opinioni che sono solo frutto della poca conoscenza di quello che era il Regno di Napoli all'epoca dell'unità.
Il debito pubblico del Regno di Napoli veniva trattato a Parigi al valore del 120% , quello Sabaudo all'80%.
Fra il 1815 ed il 1845 la popolazione passò da 4.500.000 a circa 9.000.000.
L'industria del Regno di Napoli vantava 1.600.000 occupati contro 1.100.000 nel resto d'Italia.
Nella conferenza Internazionale di Parigi del 1856 fu assegnato al Regno delle due Sicilie il premio di terzo paese del mondo , dopo Inghilterra e Francia per sviluppo industriale.
Potrei continuare ....
Questi i dati e non le chiacchiere , per cui non mi sembra che nel Regno se la passassero affatto male...

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condivido in pieno la questione meridionale di ladick172.
I BORBONE e non i Borboni, furono assolutisti, si , ma illuminati a modo loro....o meglio alla napoletana e non alla parigina. Poi, la repubblica di Masaniello, brevissima nel suo volgere e declinare, fu in effetti mossa dal basso da INTENTI GIACOBINI dalla popolazione povera, ma dignitosa e comunque istruita (l'analfabetismo fu diffuso ante 1861 parimenti al centro nord!!!) MA IN EFFETTI, SI BADI BENE, CIò CHE MUOVEVA LA RIBELLIONE IN NAPOLI FU IL CAPITALE DELLA MEDIA ED ALTA BORGHESIA DI ISPIRAZIONE GIRONDINA X LA CORRUZIONE DEI GRADI ALTI DELL'ESERCITO BORBONICO E DEGLI ALTI BUROCRATI DEL REGNO DI NAPOLI, uno Stato, si sa ricco di oro VERO E CERTO NEI CAVEAU (oggi le riserve auree dove sono???) e non della carta straccia emessa dal savoiardo banco di Sardegna; non solo ma ricco di terre in latifondi, all'epoca come altrove, regimentate all'agricoltura di sostentamento locale, mentre oggi sono abbandonate causa c.l.u.p. alto.

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Condivido tutto, ma vorrei segnalare due imprecisioni. All'epoca di Masaniello il regno di Napoli era sotto gli Asburgo e non sotto i Borbone, e pertanto parlare di giacobinismo e girondinismo riguardo al 1647 è un po' prematuro. Non so se Lugono si riferisse alla Repubblica partenopea del 1799, ma fu una repubblica "gentilmente" esportata da Napoleone, che piacque ad alcuni intellettuali ma non ebbe molta presa sul popolo.

Riguardo al nome, "Borbone" è più corretto in italiano, ma al plurale fu usato anche da Ferdinando II. So che dai meridionalisti la dicitura "Borboni" è letta come spregiativa, ma non ne vedo il motivo: in fondo si tratta di un uso storico che si applica anche ad altre dinastie, come quella Jagellonica, per cui si dice Sigismondo Jagellone, ma gli Jagelloni.

Ma che dici! Se hai commesso un errore, non lo correggi perché non ti piace chi te lo ha fatto rilevare?
Dopo il bum economico degli anni '60, che fu possibile grazie alle CAMBIALI (cioè in debito) si creò un benessere notevole. Poi avevamo incominciato a rimborsare i debiti. La cosa si trascino' più o meno male fino all'avvento dei Socialisti di Craxi. Il fatto e che i DC rubavano, ma poiché era peccato, lo facevano in pochi e di nascosto. Con l'avvento dei craxiani ( laici ) i 10 Comandamenti andarono in prescrizione, così invece di nascondersi se ne vantavano! La cosa piacque così tanto che divenne costume nazionale! Oggi dobbiamo convincerci che i nostri debiti li dobbiamo pagare. Non è giusto che li paghino tutti indistintamente, ma comunque sarà necessario fare uno sforzo perché i veri ladri sono ben organizzati. La favola che i patrimoni sono frutto di risparmi già tassati deve sedere smentita! Solo evadendo e rubando pochi hanno potuto arricchirai a spese dei più.

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Ma nessuno ha letto Giustino Fortunato, Manlio Rossi Doria, e tanti più recenti studiosi della "Questione Meridionale"? E che dire dei volumi scritti dal Prof. Domenico De Marco docente di Storia Economica e Curatore degli Archivi Storici del Banco di Napoli? Troppi ignoranti (da ignorare) o legati alla fasulla epopea dell'Unita d'Italia. Sono un discendente di Giuseppe Tironi, Trobettiere dei Mille, ma devo ammettere che Garibaldi fu' il vero brigante! Aggredì uno stato Sovrano che non sentiva x alcuna necessità di essere liberato dai suoi sovrani. Anche i Borboni ( che non erano autoctoni ) ma stranieri francesi e spagnoli sentirono la necessità di imparare la lingua dei loro sudditi e non li costrinsero ad imparare una lingua straniera. Tutti gli Atti ufficiali del Regno di Napoli furono sempre redatti in Lingua Napoletana! Segno di illuministico rispetto per i loro sudditi. Quanto poi alla ricchezza è ben documentata da tutti gli archivi Storici del Regno d'Italia. Documentate i!

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Questo stato "parallelo" convive e vive nella reciprocità con lo stato ufficiale!
Mafie e stato sono due facce della stessa medaglia!
De Magistris dice bene quando parla di rivoluzione e di "Scassare il sistema"... E questa rivoluzione deve partire da Napoli e dal Sud che devono riappropriarsi della propria storia, delle proprie radici e della propria dignità.

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Forse dimentichiamo che al Sud esiste un altro stato, non ufficiale ma ben presente, composto dalle varie mafie, che, nella realtà, decide se e dove fare investimenti, raccoglie le proprie tasse, il pizzo, e si fa rispettare in modo alquanto barbaro ma efficace. Se non si risolve questo problema credo non ci sia futuro per il sud.

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Secondo me il paragone non calza, perchè nell'Italia unitaria non entrarono Stati sovrani, ma solo popolazioni. Forse sarebbe più esatto esaminare la unificazione USA o la unificazione dell'impero tedescao. Entrambe furono operazioni politiche di Stati sovrani, inoltre nel computo vanno considerati anche gli andamenti del PIL pre e post unitari.

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