Da Barcellona a Torino, le città europee dove gli "scambi" di cittadini sono una risorsa

Corbis

Praga è una città di attrazione prevalentemente studentesca ma non mancano giovani migranti in cerca di lavoro. I cittadini Ue danno un grande contributo soprattutto nel settore dei servizi; ricoprono posti di lavoro meno qualificati, dove sono presenti soprattutto migranti provenienti dalla Romania e dalla Bulgaria. I posti di lavoro più qualificati e quelli dove sono richieste maggiori competenze sono ricoperti da cittadini provenienti in particolare dell'Europa occidentale.

Nel 2011 quasi 20mila migranti Ue avevano una licenza per il commercio in Repubblica Ceca. I cittadini europei residenti a Praga sono 42,662, il 3% della popolazione totale e la maggioranza è di origine slovacca (22,408). I tedeschi sono il 7,3% e gli inglesi il 7,1%. La tolleranza dei Cechi rispetto ai migranti Ue e di altri continenti è crescente. I rom soffrono ancora di discriminazioni e ostacoli rispetto all'inclusione nel mercato del lavoro e la partecipazione politica dei residenti di altri Paesi Ue è molto limitata. Praga è diventata solo recentemente meta di migrazioni Ue e quindi non c'è in realtà a livello locale una strategia per l'integrazione, rispetto al piano nazionale elaborato nel 2011. Sul piano comunale sono soprattutto le Ong e le associazioni ad occuparsi di colmare questi gap nelle politiche di integrazione.

Non esistono strutture apposite per l'inclusione e i cittadini Ue vengono considerati in generale come i cittadini nazionali, rispetto invece ai cittadini extracomunitari. Ruolo fondamentale è quello delle Ong che hanno provveduto ad accogliere i migranti offrendo servizi professionali per gli alloggi, i training, i corsi e la consulenza per la ricerca del lavoro. Importante è anche l'attività di assistenza offerta agli studenti universitari Ue, che rende Praga una città attraente anche per profili altamente qualificati.