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Società a partecipazione pubblica



Società costituite nelle forme previste dal codice civile al cui capitale partecipano, per la totalità o comunque per quote rilevanti, soggetti pubblici.
Il modello della società a partecipazione pubblica ha origini risalenti e si è prestato sempre a una varietà di impieghi: l'esercizio di attività economiche, incidenti o meno su interessi pubblici, ma anche di funzioni amministrative.
In tempi recenti, il modello societario è proliferato con particolare rapidità presso le regioni e gli enti locali. I soggetti pubblici ricorrono alla società per garantire una gestione di tipo imprenditoriale e, più in generale, per sfuggire ai vincoli a cui sono sottoposte le amministrazioni tradizionali.
Questo fenomeno – così come era accaduto per la "fuga" dal modello ministeriale a quello dell'ente pubblico – ha pubblicizzato per riflesso molti aspetti della disciplina rilevante. Vi sono anzitutto società nate con norme speciali che modificano direttamente il modello codicistico (le cosiddette società speciali, come la Rai, Sviluppo Italia, eccetera).
Il fatto della partecipazione pubblica può poi essere – da solo o insieme ad altre circostanze – motivo di attrazione nelle discipline dei contratti pubblici, dei controlli contabili, dei reati contro la pubblica amministrazione.
Per contenere e controllare il fenomeno, negli ultimi anni alcune norme hanno sottoposto le società pubbliche a limiti speciali quanto al numero e ai compensi degli amministratori e dei sindaci. (Marcello Clarich e Giuliano Fonderico)

 
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