Iperinflazione
Raccontava John Maynard Keynes che ai tempi dell'iperinflazione tedesca (Repubblica di Weimar, 1923) i bevitori di birra ne ordinavano molte all'inizio della serata, per evitare che dopo mezz'ora i prezzi aumentassero, e finivano per bere le ultime a temperatura ambiente. Questa è l'iperinflazione: un aumento smisurato e continuo dei prezzi, che impoverisce l'economia perché i prezzi perdono la loro funzione di segnalare, attraverso la scarsità, la migliore allocazione delle risorse. Un aumento che impoverisce soprattutto i più deboli, perché nell'iperinflazione sono i più furbi ad avvantaggiarsi. Il 15 novembre 1923 un dollaro americano comprava 4200 miliardi di marchi, e per comperare un chilo di pane ci voleva più di un chilo di banconote.
Nel dopoguerra ci sono stati alcuni episodi di iperinflazione, principalmente nell'America del Sud (Brasile, Argentina, Cile, Perù), in Ungheria e in Jugoslavia. Oggi l'esempio più conosciuto è quello dello Zimbabwe, dove il dollaro locale è sceso a fine giugno 2008 al livello di 200 miliardi per un dollaro Usa.