A un anno dalla scomparsa di Giovanni Paolo II, l'editore Rizzoli - che aveva pubblicato nel 2005 il suo ultimo saggio di filosofia della storia «Memoria e identità» - ha raccolto in un nuovo libro intitolato
«L'amore non avrà mai fine» (pagine 262, euro 18) riflessioni, preghiere (come quella composta per la celebrazione del Giubileo dell'anno 2000), omelie e messaggi apostolici.
Dal volume i lettori possono ricavare un invito a trasformare la sofferenza in uno strumento di crescita spirituale, un inno universale alla speranza , un tributo all'amore, umano e divino.
Testimone di Cristo fin nei più remoti angoli della Terra («Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura»), in oltre 26 anni di Pontificato Giovanni Paolo II ha levato la voce contro le ingiustizie e le guerre in nome della fraternità e della pace («Si persuadano i responsabili / che la guerra è un'avventura senza ritorno!»); ha consolato gli afflitti e i sofferenti; acceso gli animi dei giovani; sostenuto la centralità della famiglia; sollecitato l’unità dei cristiani; gridato la sua devozione per la Madonna, la sua fede in Dio e nella misericordia del Signore.
Luigi Accattoli, attuale vaticanista del «Corriere della Sera», ha avuto la possibilità di accumulare una conoscenza straordinaria del Papa polacco, che ha seguito dal primo all’ultimo dei suoi giorni e al quale ha dedicato cinque pubblicazioni. La biografia
«Giovanni Paolo», la cui prima edizione risale al 1998 ed è tradotta in nove lingue, è stata in buona parte riscritta con l'aggiunta dell'ultima fase del Pontificato (edizioni San Paolo, pagg. 352 più le illustrazioni fuori testo, euro 18).
Un peggioramento netto delle condizioni del Papa avviene nel mese febbraio 2005, segnato da due ricoveri al Policlinico Gemelli di Roma. Nel secondo, dopo una crisi respiratoria, i medici decidono un intervento di tracheotomia, che attraverso una cannula assicura l'arrivo dell'aria ai polmoni, ma rende anche difficile l'uso della parola. Mercoledì 30 marzo il Papa si affaccia alla finestra, in quella che sarà la sua ultima apparizione pubblica, per salutare 5mila ragazzi dell'arcidiocesi di Milano: prova a parlare, ma - come pochi giorni addietro nella domenica di Pasqua - non si sente nulla. «Quell'ansia di comunicazione - commenta Accattoli - resta come il segno di una vita». Nella tarda serata del 31 marzo le sue condizioni si aggravano per un'infezione alle vie urinarie. Karol Wojtyla muore il 2 aprile alle ore 21.37, un mese prima del suo 85° compleanno. La sera prima, ancora cosciente, come riferito dal suo portavoce Joaquin Navarro Valls, rivolto ai giovani che lo vegliavano sulla piazza, era riuscito a dire seppure con fatica e in più riprese le seguenti parole: «Vi ho cercato. Adesso siete venuti da me. Vi ringrazio».
Le edizioni San Paolo pubblicano anche il libro
«Lasciatemi andare» (pagg.120, euro 9), con il racconto inedito del medico personale e del segretario monsignor Stanislaw Dziwisz (oggi cardinale) sugli ultimi giorni di vita di Karol Wojtyla. Il segretario particolare del Papa e Czeslaw Drazek, incaricato dell’edizione polacca dell' «Osservatore Romano», parlano della concezione della sofferenza nel magistero e nella vita di Giovanni Paolo II. Il professor Renato Buzzonetti, suo medico personale, descrive i principali interventi chirurgici e le cure mediche cui fu sottoposto Giovanni Paolo II fino agli ultimi giorni di vita. Infine Angelo Comastri, che all’epoca era appena diventato responsabile della basilica di San Pietro, racconta le fasi dell’impressionante pellegrinaggio di fedeli e di gente proveniente da ogni parte del mondo per portare l’ultimo saluto al Papa.