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21 luglio 2006 |
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Roveraro trovato senza vita a Parma, all'alba 3 arrestiG.Tor. |
Il corpo senza vita del finanziere Gianmario Roveraro, scomparso lo scorso 5 luglio , è stato trovato a Case Bottini, una località nella provincia di Parma.
Una delle tre persone arrestate all'alba di questa mattina per il sequestro, Filippo Botteri, 43 anni, consulente finanziario di Parma, avrebbe confessato ai magistrati milanesi di aver organizzato il rapimento di Gianmario Roveraro e di averlo ucciso. Sarebbe stato invece un'altro dei tre fermati, Emilio Toscani, esperto informatico di Collecchio, a condurre gli inquirenti nella località dove è stato è rinvenuto il cadavere di Roveraro.Il motivo scatenante della decisione di rapire il finanziere, a quanto trapelato da ambienti giudiziari, sarebbe stato un affare finito male. Roveraro e Filippo Botteri avevano accettato di entrare in un'operazione di carattere finanziario proposta loro da un conoscente, titolare di più società in Austria. Botteri avrebbe investito molti soldi in questa iniziativa, circa 2,5 milioni di euro. L'affare però sarebbe sfumato anche perchè Roveraro ne era uscito dopo aver capito che c'era qualcosa che non andava. Il consulente finanziario di Parma, rimasto solo, non è riuscito a gestire l'operazione e ha perso tutti i soldi investiti. Secondo quanto avrebbe affermato nella sua confessione, Botteri, di fronte a quel disastro finanziario, avrebbe perso la testa e, per ottenere il modo di recuperare i soldi perduti, ha deciso di rapire Roveraro insieme agli amici-complici Emilio Toscani e Mario Baldi. Toscani, fra l'altro, è molto esperto di telematica e ha fornito la tecnologia che ha consentito a Roveraro di telefonare a casa e ai suoi collaboratori senza lasciare traccia della provenienza delle chiamate.
Il cadavere di Roveraro è stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione su un terrapieno a una distanza di circa 50 metri dalla statale. Con tutta probabilitá, a ridurre il corpo in tale stato sarebbe stata l'esposizione prolungata al sole.
La carriera finanziaria di Roveraro
Roveraro, classe 1936 , era stato da giovane un brillante sportivo: nel 1956 diventò il primo italiano a superare i due metri nel salto con l'asta. Negli anni settanta il passaggio al mondo dell'alta finanza: nel 1974 è amministratore delegato di Sige, la società italiana per imprese e gestioni. Questa banca d'affari fu utilizzata nel 1986 da Raul Gardini e dal gruppo Ferruzzi per scalare Montedison. Sempre negli anni Settanta Roveraro partecipa alla fondazione della Faes, l'Associazione famiglia e scuola, poi alla fine degli anni Novanta, presidente della Fondazione Rui, l'organo che gestisce i collegi universitari: entrambi gli enti sono nell'orbita della Prelatura dell'Opus Dei, organizzazione di cui il finanziere è rimasto membro sino alla scomparsa. Nel 1991 subentrò a Giovanni Agnelli nel consiglio di amministrazione del Credito italiano. Alla fine del 1990 con la Akros Finanziaria organizzò la quotazione in Borsa della Parmalat di Calisto Tanzi. In seguito Roveraro costruì per la Parmalat uno schema di salvataggio e accompagnò la società in Borsa, per un paio d'anni sedette nel consiglio di amministrazione di Parmalat. Nello stesso periodo fu coinvolto nell'inchiesta sul dissesto della Federconsorzi a causa del ruolo svolto dalla Akros per il suo salvataggio. Fino ad oggi, il finanziere è stato anche membro del Cda della società quotata Autostrade Torino-Milano.
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