«Le correzioni alla Finanziaria sono sempre possibili, purchè non si metta a rischio l'obiettivo: equità, sviluppo e equilibrio dei conti.

Altrimenti non sarebbe più una Finanziaria». Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha ribadito la disponibilità del Governo a prendere in esame correzioni alla manovra economica, proprio quando il leader dell’opposizione, Silvio Berlusconi, si scaglia con violenza contro l’operato dell’Esecutivo, paragonando Pierluigi Bersani e Vincenzo Visco addirittura a Stalin. «Il nostro primo impegno - ha spiegato Berlusconi- è opporci a questa Finanziaria che ha introdotto 67 aggravamenti di imposte aumentando di due punti la pressione fiscale». E per contrastare la manovra il presidente di Forza Italia ha lanciato da Saint Vincent il tax day in ogni provincia. «Dobbiamo dare a tutti i cittadini – ha detto l’ex premier - la possibilità di manifestare contro questa Finanziaria che mette le mani nelle loro tasche e quindi dobbiamo organizzare manifestazioni in tutte le città». Pur senza citare i girotondi, Berlusconi ha detto di voler scendere in piazza «contro il Governo che ha messo le mani nelle tasche dei cittadini e rendere la Finanziaria il meno dannosa possibile». «Vediamo - ha aggiunto - che anche gli amministratori locali della sinistra sono contrari a questa Finanziaria. È evidente che le è scappata di mano e questo è motivo di riflessione per molti e noi vogliamo difendere gli interessi di chi produce e dei cittadini consumatori». «Bastava tagliare gli spechi – ha concluso Berlusconi - e si sarebbe guadagnato un punto di Pil e sarebbe stato più che sufficiente invece così si blocca la ripresa».