È la Finanziaria il tema con cui il Segretario Ds apre i lavori della direzione del partito.
Per Piero Fassino i malumori suscitati dalla manovra, «che pure è tutt'altro che di ordinaria amministrazione» non possono essere sottovalutati. Per questo, dice il leader della Quercia «è opportuno che in sede di conversione parlamentare si apportino quei correttivi che consentano una più chiara percezione della missione che la Finanziaria si propone». Gli obiettivi della Finanziaria, Fassino li ribadisce: «Far uscire l'Italia dalla stagnazione di questi anni, dalle tante incertezze che caratterizzano la società italiana, dal venir meno di fattori di coesione che rischiano di frammentare il Paese in una somma di istanze corporative o di parte». Ed essere consapevoli che «L'opera di risanamento e innovazione non è esaurita dalla sola Finanziaria».
Il Segretario Ds invita a non sottovalutare l'impatto che la decisione di S&P e Fitch di abbassare il rating sull'Italia può avere. Allo stesso modo, prosegue, non si può «guardare con sufficienza al malessere e ai dissensi manifestati in particolare da settori di ceto medio, dipendente e autonomo, e nel nord del Paese; cioè nelle aree sociali e territoriali più sensibili ai rischi della stagnazione e alle esigenze di innovazione». Ammette, Fassino che un difetto di comunicazione c'è stato, dal momento che quella messa in atto dal Governo «è la più consistente manovra correttiva che una legge finanziaria realizzi dal '92» e i suoi obiettivi segnano «Un rovesciamento radicale delle tendenze di questi anni: riduzione del deficit e del debito, misure di sostegno per una crescita consistente dopo anni di crescita zero, redistribuzione equa di reddito e di carico fiscale, dopo anni di accentuazioni delle sperequazioni e delle ingiustizie».
Il segretario della Quercia ricorda che alcune correzioni importanti alla Finanziaria sono state già apportate (l'intesa con gli enti locali e l'accordo sul Tfr) ed elenca le modifiche che, a suo giudizio, dovranno ora essere introdotte in Parlamento: «Una verifica degli effetti della rimodulazione fiscale, tenendo maggiormente conto dei nuclei monoparentali e degli effetti prodotti su tutti i redditi dalle addizionali locali; un regime dell'imposta di successione che effettivamente sia coerente con l'impegno assunto in campagna elettorale di concentrare il prelievo su patrimoni e ricchezze di grandi entità; un contenimento della spesa pubblica che non pregiudichi servizi e prestazioni essenziali, a partire dall'assicurare adeguate risorse e personale a formazione, università e ricerca; una articolazione dei trasferimenti a Regioni ed enti locali che consenta ad essi di garantire essenziali livelli di prestazioni sociali; un conferimento di risorse adeguate alla domanda di sicurezza dei cittadini italiani».