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19 dicembre 2006

Sulla Manovra è scontro tra Confindustria e Padoa Schioppa

di Sara Bianchi

Confindustria presenta le eleaborazioni del centro studi sulla crescita secondo cui la manovra porterà un effetto depressivo sul pil, nonostante l'economia italiana quest'anno cresca più del previsto. Il Ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa non gradisce, e accusa Viale dell'Astronomia di comportarsi non come un sindacato che tutela interessi ma di porsi, in questa vicenda, come un partito. Gli industriali replicano: le nostre stime sono le stesse dell'Esecutivo. È questo il senso dello scontro in atto tra Viale dell'Astronomia e il titolare del dicastero dell'Economia. Nel suo rapporto previsionale Confindustria stima una crescita del Pil nel 2007 «intorno all'1,4%, vicino al tasso potenziale», (+1,3% secondo le stime del Governo). «L'effetto restrittivo della Manovra, delineata dall'insieme di misure presentate dal Governo a settembre, su consumi e investimenti e, di conseguenza, sull'import», spiega però il Centro studi, «dovrebbe comportare una riduzione della crescita del Pil nel 2007 di circa» lo 0,3%, portandola all'1,1%. Nel 2008, invece, il Pil dovrebbe crescere dell'1,5%. Nel 2007, stima Confindustria, la crescita «scenderebbe allo 0,2%» nel primo trimestre, «per poi risalire lievemente allo 0,3% a trimestre nella seconda metà dell'anno». Il tasso di crescita per l'anno in corso, stimano gli esperti di viale dell'Astronomia, sarà pari all'1,8%, contro una previsione del Governo dell'1,6%. Quanto alle componenti della crescita, il motore sarà ancora la domanda interna, anche se consumi delle famiglie e investimenti mostreranno un rallentamento rispetto al 2006. Deciso anche il rallentamento dell'export: il contributo del settore estero alla crescita tornerà lievemente in negativo.
Secondo il vicepresidente di Confindustria con delega per il centro studi, Andrea Pininfarina, con la Finanziaria 2007 si è «persa l'occasione» per un «vero risanamento» che sarebbe dovuto passare per un taglio alla spesa pubblica, piuttosto che un aumento delle entrate. Pininfarina si augura che «a questo punto, lasciataci alle spalle la legge Finanziaria, possa aprirsi una nuova fase: sogniamo un semestre riformatore». Il Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, torna a sollecitare la necessità di riforme strutturali in Italia, una «fase zero», non una «fase uno o fase due», da cui ripartire per rimettere in moto la crescita e la produttività del paese. «Il tema vero - dice Montezemolo - è passare dall'elencazione alla realizzazione. È la fase delle cose da fare: si tratta di temi strutturali che non sono né di destra né di sinistra».
Padoa Schioppa ribatte che la manovra 2007 è una delle più favorevoli alle imprese e aggiunge: «Penso che abbia pesato fortemente l'opinione politica che si era manifestata in Confindustria nei mesi precedenti». E prosegue: «certamente ha giocato qualche altro fattore» perchè «una valutazione razionale per quello che la manovra fa per gli interessi di impresa avrebbe dovuto portare ad una valutazione positiva». Per Padoa Schioppa «Le previsioni del Centro Studi Confindustria appaiono fuori linea rispetto agli altri istituti internazionali». Il Ministro si dice stupito che la previsione sia stata fatta in questo momento: «Penso sia stato fatto apposta per accentuare il giudizio critico». E interviene anche sulla questione delle aliquote, la cui riduzione «potrebbe concretamente porsi nel 2008 per il 2009». Perchè, chiarisce «non credo si possano ridurre le aliquote già il prossimo anno. Sarebbe una promessa poco seria». Spiega che «la prossima Finanziaria si inizierà a scrivere a luglio del prossimo anno e in quel momento non ci sarà nemmeno un anno di effetti delle misure di contrasto all'evasione», dunque «penso ci si potrà porre concretamente il problema eventualmente nel 2008 per il 2009. Tenendo presente che l'aggiustamento dei conti non è ancora esaurito e dobbiamo continuare a fare i conti con un debito pubblico molto elevato». Riconosce, Tommaso Padoa Schioppa di essersi posto il problema del disagio del Paese «ma in una situazione in cui lo sforzo è allungare lo sguardo e non vedere, ad esempio, solo la crescita dell' anno prossimo bisogna avere il coraggio di affrontare un momento di calo del consenso». E rispetto al passaggio parlamentare ritiene che la manovra sia « migliorata e i grandi indirizzi siano rimasti immutati».
Gli industiali replicano che «Lo stesso Governo stima pari a circa 3 decimi di punto gli effetti di rallentamento della crescita del PIL nel 2007 dovuti alla manovra finanziaria come si legge nel DPEF a p.146».
Intanto dall'opposizone parla l'ex ministro Gianni Alemanno (An): «Le stime fatte dal Centro Studi di Confindustria danno concretezza scientifica alla denuncia fatta da tempo dalla Casa delle Libertà». Secondo Alemanno «un ministro di origine tecnica come Padoa Schioppa dovrebbe trarre da questa unanime stroncatura conseguenze precise circa la sua permanenza al governo dopo il termine di questa manovra».
Per il vicecoordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto: «Arriva la prima analisi obiettiva, nel senso che è dell'ufficio studi della Confindustria, sugli effetti economici della legge finanziaria. Come volevasi dimostrare il paese esprime una sorta di reazione di rigetto contro la manovra governativa perché ha capito che strangola la ripresa al suo decollo».



 

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