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7 dicembre 2006

Per il delitto Biagi confermati in appello 4 ergastoli

di Emilio Bonicelli

Le condanne all’ergastolo da cinque diventano quattro. Si conclude così il processo di appello contro i brigatisti rossi colpevoli del brutale assassinio di Marco Biagi la sera del 19 marzo 2002. Il riconoscimento delle attenuanti generiche ha infatti portato alla riduzione della pena a 21 anni per Simone Boccaccini. Confermata invece la sentenza di primo grado, emessa nel giugno del 2005, e il carcere a vita per Nadia Desdemona Lioce, Diana Blefari, Roberto Morandi e Marco Mezzasalma. Questa la decisione della Corte d’Assise d’Appello, presieduta da Aldo Ranieri, dopo oltre sette ore di camera di consiglio.
«È un altro punto fermo per il riconoscimento della giustizia e dello Stato di diritto», ha affermato l’avvocato Guido Magnisi, legale della famiglia Biagi, esprimendo anche il pensiero della vedova del giuslavorista bolognese, Marina Orlandi. «Di ergastoli e condanne non si può essere soddisfatti nel senso volgare del termine, ma questa sentenza premia un’attività investigativa massiccia, puntuale, precisa». «Congrua» anche la riduzione di pena per Boccaccini che avrebbe svolto un ruolo «minore» rispetto a chi ha organizzato ed eseguito l’assassinio. In aula, a fianco di Magnisi, visibilmente emozionata, era presente la sorella di Marco Biagi, Francesca.
Tutti gli imputati sono stati condannati al risarcimento dei danni per le parti civili tra cui la presidenza del Consiglio dei ministri (300mila euro), il ministero dell’Interno (500mila), il ministero del Lavoro (700mila). «Importante — ha detto l’avvocato di Stato, Mario Zito — il riconoscimento al ministero del Lavoro per la perdita della preziosa collaborazione di Marco Biagi, ma ancora più importante, ed è la prima volta in Italia, il risarcimento al ministero dell’Interno per le spese sostenute al fine di individuare e arrestare i responsabili del barbaro assassinio».
«Le sentenze non si commentano, si rispettano», ha affermato il Procuratore generale, Vito Zincani, che nel corso del processo di appello aveva chiesto la «conferma integrale» dei cinque ergastoli per un «delitto gravissimo, insensato, orribile». Soddisfazione per la riduzione di pena al proprio assistito è invece venuta dall’avvocato di Simone Boccaccini, Sandro Guerra, che ha annunciato ricorso in Cassazione perché «la sentenza di oggi è solo un piccolo passo verso l’accertamento della verità». Secondo la difesa, infatti, Boccaccini aiutò Morandi per amicizia, senza sapere che cosa il brigatista rosso stava organizzando.
Tra le reazioni alla sentenza quella di Roberto Maroni (Lega), ministro del Lavoro quando Marco Biagi, che con lui collaborava, fu assassinato. «L’ergastolo per i feroci assassini è una buona notizia. La speranza è che i criminali scontino interamente la pena, senza ricevere riduzioni da qualche toga rossa».



 
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