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20 dicembre 2006

Il Consiglio superiore di Sanità: «Nessun accanimento terapeutico su Welby»

Le cure a Piergiorgio Welby ed in particolare il respiratore che lo mantiene in vita non sono accanimento terapeutico. questo il senso del parere approvato dal Consiglio Superiore di Sanità.
Tra i punti salienti del parere è stato sottolineato il fatto che «l'accanimento terapeutico non è ancora definito compiutamente dal punto di vista scientifico nelle sue diverse accezioni e circostanze. Se infatti non esistono dubbi sulla sussistenza di accanimento terapeutico nei suoi confini estremi, come nel caso di trattamenti oggettivamente sproporzionati, inutili , se non addirittura peggiorativi della qualità della vita in pazienti ormai prossimi alla morte, ben più complesso è esprimersi in quei casi di rifiuto della terapia laddove il paziente presenta condizioni tali da non far desumere la prossimità del decesso». Proprio a partire da questa constatazione di incertezza sui confini e i principi entro i quali condurre scelte così importanti per la difesa del diritto all'autodeterminazione e del dovere del medico alla tutela della salute del paziente, il Consiglio Superiore di Sanità ha indicato al Ministro Livia Turco la necessità di promuovere nuovi e più cogenti indirizzi e linee guida in materia.
Il parere del Consiglio Superiore di Sanità era considerato fondamentale anche dal Vaticano, nell’esprimere un giudizio sul caso Welby. Se l'uso della macchina che aiuta a respirare Piergiorgio Welby viene definito dai medici un "accanimento terapeutico", allora «si può staccare la spina», aveva detto il cardinale Javier Lozano Barragan, ministro della Salute vaticano, a margine di una conferenza sull'Aids organizzata dall'ambasciata americana presso la Santa Sede. «I medici dovranno dire se la macchina che aiuta a respirare Welby è inutile o sproporzionata e se non fa altro che prolungare l'agonia di una imminente morte; se la risposta medica è positiva - ha affermato Barragan - allora si può staccare perché diventa accanimento terapeutico».



 

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