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18 dicembre 2006

Prodi: «Cambiare le regole per la legge di bilancio. Ora riforme per lo sviluppo»

Ri.Ba.

«È opportunissimo, non solo opportuno» modificare i meccanismi della legge di bilancio. Lo ha detto il presidente del Consiglio Romano Prodi che ha incontrato i cronisti per un saluto in occasione delle festività natalizie. Affrontando il tema della Finanziaria, il Professore ha sottolineato che, per quanto riguarda i meccanismi della legge, si tratta di «qualcosa che da anni, prima come economista, poi come politico, mi sono sempre posto».
«La Finanziaria - ha spiegato - viene presa come veicolo unico, come un "treno" anche perché è molto difficile legiferare in modo ordinario. E i regolamenti sul modo di legiferare andrebbero sveltiti e modernizzati. Il problema è che questo può essere fatto solo se in modo parallelo diventa più snella la formazione delle leggi».
«Con la manovra appena approvata - ha detto il premier — abbiamo voluto dare una direzione nuova al paese, una direzione in cui abbiamo i conti in ordine e tutte le risorse possibili per lo sviluppo. Noi vinciamo se, come io penso, il paese comincia a correre di nuovo e quindi ogni sforzo va in quella direzione», ha ribadito.
Secondo Prodi «ce la faremo, perché il paese ha le energie per reagire e ritornare in gara tra i primi della classe in Europa». «Solamente dobbiamo aiutare il paese con provvedimenti e riforme che permettano questa corsa» conclude il Professore spiegando che dopo che «il primo schema di liberalizzazioni ha avuto molto successo», ora «seguiranno altre decisioni per permettere agli italiani di correre».
E sulla vertenza per il rinnovo del contratto giornalistico Prodi si è detto «molto preoccupato» perché«effettivamente non ricordo un'altra disputa sindacale nel mondo dei media così lunga e complicata».
«Mi auguro davvero che si trovi l'accordo - ha concluso il premier - perché i media sono la colonna portante della democrazia. Non sono qualcosa che si possa equiparare ad un qualsiasi altro settore. Lo sciopero dei media incide veramente nella nostra vita quotidiana».



 

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