La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della procura generale del tribunale di Roma contro l' assoluzione dei generali dell' Aeronautica Lamberto Bertolucci e Franco Ferri per il disastro di Ustica. Resta
preclusa quindi la possibilità di riaprire il processo anche per la parte relativa ai risarcimenti civili. Ottantuno i passeggeri morti nel disastro avvenuto il 27 giugno del 1980.
Nessun risarcimento potrà essere chiesto dai familiari delle vittime dal momento che la corte non ha accolto le richieste dei ricorrenti, sostenute anche dal sostituto procuratore generale della Cassazione Luigi Ciampoli, di modificare la formula di assoluzione pronunciata in appello con quella «perchè il fatto contestato non è più
previsto dalla legge come reato». «Non mi aspettavo nulla, e così è stato» ha detto Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione che riunisce i familiari delle vittime della strage di Ustica, commentando a caldo la pronuncia della Suprema Corte.
«È la fine di un incubo, finalmente la mia onestà è stata riconosciuta definitivamente». Così il generale Franco Ferri, assolto definitivamente dall'accusa di alto tradimento in merito alla strage di Ustica commenta la decisione della Cassazione. «Questa sentenza - ha spiegato il suo difensore, Enzo Musco - dimostra che i generali hanno trovato finalmente il loro "giudice a Berlino": in questo modo si chiudono per sempre tutte le manovre politiche...». Per quanto riguarda il no definitivo della Suprema Corte ad ogni ipotesi risarcitoria delle vittime legata alla mancata modifica della formula assolutoria l'avvocato ha commentato: «Questo era un processo che nemmeno doveva essere celebrato, per le vittime era tutto già finito nel '90».