All'età di 94 anni è scomparsa una delle voci più fulgide del cattolicesimo: l'abate Pierre, simbolo dei cattolici di Francia è deceduto nella notte presso l'ospedale Val de Grace di Parigi dove era ricoverato dallo scorso 15 gennaio. La notizia è stata diffusa dal Martin Hirsch, presidente di Compagnons d'Emmaus Francia, l'organizzazione per i poveri e i rifugiati, fondata dall'abate nel 1949. Henri Groues, questo il nome dell'Abbè Pierre, prese gli ordini religiosi nel 1938 e, durante la seconda guerra mondiale, partecipò alla resistenza francese salvando numerose vite e favorendo la fuga di ebrei e perseguitati politici verso Svizzera o Algeria. «L'Abate ci ha lasciato alle 05:25» ha aggiunto Martin Hirsch annunciando la morte del religioso che era stato ricoverato per una infezione polmonare. L'Abbè Pierre era uno dei personaggi più popolari della Francia. Nell'ottobre 2005, fece scalpore per l'ammissione di un rapporto sessuale
con una donna dopo l'ordinazione e per il suo appoggio alle unioni omosessuali
Figura tra le più amate di Francia per cinquant'anni è stata una delle voci più accorate in difesa dei senzatetto. Il religioso era ricoverato dal 15 gennaio nell'ospedale Val de Grace di Parigi. Il presidente francese, Jacques Chirac, ha detto di essere rimasto «sconvolto» dalla notizia. «Tutta la Francia è profondamente commossa», ha affermato.
L'Abbè Pierre si impose all'attenzione nazionale con una trasmissione radiofonica andata in onda in una notte fredda dell'inverno del 1954. «Amici miei, aiuto! Una donna è morta assiderata alle 03:00 di questa mattina», disse riferendosi a un fatto accaduto nel centro di Parigi, «La donna è morta sulla strada a Boulevard Sebastopol. In mano aveva ancora il documento con cui il giorno prima gli era stato notificato lo sfratto». E ancora: «Entro questa notte, o al massimo domattina, abbiamo bisogno di 5.000 coperte, 300 grandi tende americane e 200 fornelli da campo». Circa 40 anni più tardi, lo stesso frate, con la stessa tonaca e il berretto nero, avrebbe lanciato un appello analogo ma questa volta diretto ai politici di Francia. «Dirigenti eletti: è arrivato il momento di agire affinchè tutti abbiano un alloggio... La Francia deve costruire case, ha le risorse per farlo», disse ad agosto del 2003, quando si stava manifestando una nuova ondata di senzatetto. Nato in una famiglia benestante il 5 agosto del 1912 a Lione, Pierre studiò dai gesuiti e poi entrò nell'ordine dei Cappuccini. Successivamente servì a Grenoble. Il nome che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita lo prese durante la resistenza contro i nazisti, quando aiutò molti ebrei e perseguitati a fuggire dal Paese, tra cui il fratello di Charles de Gaulle. Nel 1944 fu arrestato dai tedeschi
nel sudovest della Francia, ma riuscì a fuggire e a riparare in Algeria. Rientrato alla fine della guerra, Pierre si imbattè in un ex carcerato che aveva le sue stesse idee e insieme rinnovarono un vecchio edificio alla periferia di Parigi per dare riparo ai senzatetto. Nacque così la prima comunità Emmaus che si sosteneva soprattutto riciclando e rivendendo rifiuti. L'organizzazione divenne un movimento internazionale con centri in cinquanta Paesi. All'abate Pierre nel 1992 fu conferita la Legion d'Onore e il religioso fu anche proposto per il Noberl per la Pace. In anni recenti i sondaggi lo indicavano come la figura più popolare della Francia, prima di politici e imprenditori. Nel 1996 si attirò molte critiche per alcune dichiarazioni in favore del suo amico Roger Garaudy, scrittore comunista convertitosi dal cattolicesimo all'Islam e diventato poi
un negazionista dell'Olocausto. Ma quella circostanza non scalfì la popolarità dell'abate Pierre. Nell'affrontare uno dei temi più delicati della Chiesa cattolica, quello della castità dei preti, a ottobre del 2005 ammise di avere avuto un rapporto sessuale dopo l'ordinazione a sacerdote. Ha vissuto gli ultimi anni in una casa per anziani fuori Rouen, nel sudovest della Francia.