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Prodi: sulla politica energetica l'Italia deve cambiare marcia

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19 febbraio 2007


Sulla politica energetica l'Italia ha bisogno di "cambiare registro. Non possiamo continuare ad andare avanti con spreco di energia e mancanza di coscienza di quelli che sono gli interessi nazionali e internazionali". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Romano Prodi, alla conferenza stampa per l'illustrazione del pacchetto energetico messo a punto dai ministri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente, Pierluigi Bersani e Alfonso Pecoraro Scanio.
Il presidente del Consiglio ha espresso "soddisfazione" per le misure sulla politica energetica. "Era ora che questo lavoro si facesse. Abbiamo una strategia chiara - ha spiegato Prodi - di risparmio dell'energia, ottimizzazione delle risorse e ricorso a nuove forme di energia. Si tratta di un pacchetto organico di misure che riguarda sia il lato della domanda che quello dell'offerta in modo da cambiare registro sulla politica energetica. L'Italia ne ha bisogno più di altri paesi perché siamo importatori in misura impressionante".
Sul lato della domanda, il il Piano nazionale per l'efficienza energetica ha spiegato Bersani «si propone di mettere a sintesi misure previste in parte in finanziaria e in parte in altri provvedimenti». «Sul fronte della domanda - ha spiegato Bersani - sono sei le azioni messe in campo. Punto primo, diventano operativi i benefici previsti dalla finanziaria 2007 con l'emanazione dei decreti attuativi che riguardano la riqualificazione degli edifici, l'efficienza nell'industria, la mobilità sostenibile, gli incentivi al sistema agroenergetico, il fondo di Kyoto». Alla guida di questo ambizioso progetto è stato designato uno dei manager più stimati per l'attenzione alle tematiche ambientali, Pasquale Pistorio, attuale vicepresidente di Confindustria che, gratuitamente, come servizio al Paese, coordinerà lo staff per il lancio del primo progetto.
Il secondo punto della lista riguarda l'incentivazione del fotovoltaico, in terzo luogo si potenziano i certificati bianchi. Al quarto punto è previsto il potenziamento e la rivisitazione del meccanismo di incentivazione delle fonti rinnovabili, oggi basato sui certificati verdi. Punto quinto, viene incentivata «la cogenerazione ad alto rendimento». Infine si dà impulso alla bioedilizia.
Sarà pari a un miliardo di euro la dotazione messa a disposizione dal Governo per lo sviluppo dell'ecoindustria, cioè l’industria che utilizza meno energia nei processi produttivi e che produce nuovi prodotti per il risparmio energetico e le risorse rinnovabili. Le risorse saranno riservate ai progetti di risparmio e di efficienza energetica da parte delle industrie, con 350 milioni di euro disponibili subito, a partire da quest'anno.
Nel triennio potranno convergere su questi progetti anche risorse provenienti dal Fondo investimenti in ricerca scientifica e tecnologica con dotazione di un miliardo di euro. A queste risorse si aggiungono quelle previste per la programmazione collegate all'utilizzo dei fondi comunitari 2007-2013 e le risorse dei fondi aggiuntivi nazionali, per l'insieme delle quali si prevede uno specifico programma interregionale nel Mezzogiorno finalizzato alle fonti rinnovabili e al risparmio energetico, per complessivi 2,35 mld di euro.
Lo ha detto lo stesso ministro Bersani, spiegando che la prima parte dell'importo è rappresentata da 350 milioni di euro che verranno mobilitati immediatamente attraverso il fondo per la competitività istituito nella finanziaria. A tali somme si aggiungeranno anche risorse provenienti dal fondo investimenti in ricerca scientifica e tecnologica First con una dotazione complessiva di un miliardo di euro. Infine, a queste risorse di aggiungeranno quelle previste per la programmazione collegata all'utilizzo dei fondi comunitari 2007-2013 e quella dei fondi aggiuntivi nazionali (Fas), per le quali si prevede un programma specifico nel Mezzogiorno destinato alle rinnovabili e al risparmio energetico per una somma di 2,35 miliardi al 2013.

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