La latitanza del terrorista Cesare Battisti, l'ex leader dei Proletari armati per il comunismo, condannato in Italia all'ergastolo per omicidi commessi negli anni '70, si è conclusa questa mattina davanti al lussuoso Oceano Copacabana Hotel di Rio de Janeiro, il cui personale, comunque, ha smentito che fosse uno dei loro ospiti. A bloccarlo sono stati agenti della polizia federale locale e agenti francesi. Secondo fonti della polizia locale, Battisti è stato arrestato nella spiaggia mentre si incontrava con la francese Lucie Genevieve Oles, da poco arrivata da Parigi per consegnargli 9.300 euro. In proposito, secondo quanto ha scritto oggi 'Le Figarò, la polizia francese, dopo aver saputo che il comitato di sostegno parigino di Battisti stava inviando la giovane a Rio, l'ha individuata constatando che si era imbarcata nell'aereo diretto in Brasile utilizzando il
nome da nubile. Entrambi sono stati subito portati nella sede della Polizia federale di Rio, dove, dopo una breve indagine, la ragazza è stata lasciata andare poichè - come ha specificato il commissario Oswaldo da Cruz Ferreira - non ha commesso alcun reato. Battisti, che - sempre secondo fonti della polizia locale - non aveva alcun documento nella borsa che aveva con sè, è stato identificato grazie alle impronte digitali. Poco dopo il suo arresto, è giunto nella sede della polizia l'avvocato brasiliano Marco Moura che ha avuto un breve incontro con lui. Il legale, che non ha rilasciato alcuna dichiarazione, si adopererà per salvaguardarlo dalla richiesta di estradizione che dovrebbero presentare sia la Francia sia l'Italia. Fonti del ministero degli esteri brasiliano hanno precisato che Battisti rimarrà in un carcere del Paese, o a Rio o a Brasilia, in attesa che l'Italia formalizzi la richiesta di estradizione. Tra Brasile e Italia esiste un trattato di estradizione entrato in vigore nel 1993. Secondo gli specialisti, però, esso esclude che possano essere accettati i casi ritenuti di carattere politico, tant'è che tale aspetto è stato fatto valere nell' ambito delle richieste di estradizione di Achille Lollo e di Pietro Mancini, entrambe respinte a suo tempo dal Supremo tribunale di giustizia (Stg) brasiliano, che dovrà decidere anche per Basttisti.