Governo e sindacati hanno raggiunto l'accordo per il rinnovo del contratto e sul memorandum per la qualità della pubblica amministrazione. Accordo che vara un aumento medio per i ministeriali di 101 euro. L'incontro di questa mattina in terza convocazione, dopo i rinvii delle riunioni di ieri e di martedì scorso, aggiorna un contratto scaduto il 31 dicembre 2005.
Quattro sono i documenti presentati dall'esecutivo che le organizzazioni sindacali hanno firmato: riforma della pubblica amministrazione, contratto degli statali, contratto scuola e tempi di applicazione del memorandum sul lavoro pubblico.
La svolta dopo mesi di trattative è arrivata in seguito all'apertura del ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa sulla disponibilità di capitali per gli aumenti salariali. E il ministro della Funzione pubblica Luigi Nicolais aveva assicurato lo stanziamento per gli statali di 1,7 miliardi, compresi gli aumenti per le forze di polizia, da mettere nella Finanziaria 2008, ma con decorrenza per gli incrementi salariali dal 1° gennaio 2007.
Dunque l'aumento salariale a regime per i lavoratori dei ministeri è di 101 euro con decorrenza primo gennaio 2007. L'impatto della spesa per il 2008 per i contratti sarà di 3,7 miliardi. Le risorse saranno così ripartite: 1.386 milioni per il settore statale, 658 milioni per il settore statale non contrattualizzati (ad esempio le forze di polizia), 1 miliardo e 667 milioni per il settore pubblico non statale, 861 milioni per il Servizio sanitario nazionale.
I sindacati sottolineano che l'agitazione indetta per il 16 aprile potrà essere sospesa solo una volta visto ciò che sarà scritto nelle direttive del governo, lo sciopero dei lavoratori pubblici resta dunque confermato fino a che non saranno varate le disposizioni all'Aran per il rinnovo dei contratti.
Enrico Letta, sottosegretario alla presidenza del consiglio sottolinea come gli accordi di oggi siano «il segno che vince il metodo della concertazione. È difficile ma alla fine dà i suoi risultati». Era «larga», dice Letta « la parte in rappresentanza del governo. Non c'era soltanto quella nazionale, ma anche le rappresentanze territoriali di Anci Upi Conferenza delle regioni e Uncem».
Per il Ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa si tratta di una «tappa importante», perchè nello stesso tempo si dà «sicurezza e tranquillità economica» a 3,5 milioni di lavoratori pubblici, «senza che si metta a rischio il ritrovato equilibrio dei conti». Padoa Schioppa rivela come l'impegno sul contratto sia stato preso «grazie alla Finanziaria e al suo effetto sui conti pubblici».
Secondo il ministro della funzione pubblica Luigi Nicolais con il rinnovo dei contratti è stato«raggiunto l'obiettivo della modernizzazione della pubblica amministrazione che significa la modernizzazione del Paese».
Confindustria è preoccupata per il peso di questo accordo e il direttore generale Maurizio Beretta sottolinea: «tre miliardi e settecento milioni di euro sono una cifra imponente. E arrivano dopo anni in cui le retribuzioni del settore pubblico sono cresciute molto più che nel privato«. «La partita vera - prosegue - «a cui chiamiamo Governo e sindacati, è legare queste ingenti risorse ad una profonda riforma della P.A. Così queste risorse, pur ingenti, saranno comprensibili, se no saranno drammaticamente sprecate». Occorre vedere, dice Beretta «come sarà la contrattazione, come si reperiscono i fondi, che dovranno arrivare da tagli di spesa e non dal aumento della pressione fiscale».