È durato un'ora l'incontro a villa Taverna di Bush con il leader dell'opposizione Silvio Berlusconi, nella residenza dell'ambasciatore americano a Roma Ronald Spogli. L'appuntamento si è svolto dopo l'incontro a Palazzo Chigi con il premier Romano Prodi. «Un incontro molto cordiale, direi assolutamente affettuoso e per il dovuto riserbo non posso dire nulla», ha commentato Berlusconi al rientro a Palazzo Grazioli. Berlusconi ha detto che presto il presidente degli Stati Uniti George W. Bush,sarà suo opsite, magari in Sardegna.
L'appuntamento di Palazzo Chigi
Bush è stato accolto a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi con una stretta di mano e un caloroso abbraccio. I due leader hanno passato in rassegna camminando su una guida rossa i reparti schierati al centro della piazza mentre la banda dell'Esercito suonava. Nel corso della conferenza stampa congiunta Prodi ha sottolineato come America e Italia debbano lavorate ancora molto nello scacchiere del Medio Oriente che ancora non vede la fine di una crisi che vive da anni. Contro la proliferazione di armi atomiche i due Paesi possono operare insieme per fare pressione sul governo iraniano perchè non vada oltre i limiti di un uso pacifico e controllato degli strumenti nucleari. Prodi ha donato a Bush un set di cravatte Ferragamo e a Laura una borsa Tod's, sembra di coccodrillo, per Laura. Bush ha regalato a Prodi una raccolta di antiche mappe geografiche raccolte in volume, mentre alla signora Flavia un rosario di Tiffany.
L'incontro con la comunità di Sant'Egidio
Una puntata all'ambasciata americana per la terza tappa della giornata romana, dove Bush ha incontrato con i rappresentanti della Comunità di Sant'Egidio. La prevista visita a Santa Maria in Trastevere e alla Comunità di Sant'Egidio è stata spostata all'ambasciata americana, in via Veneto per motivi logistici, come ha spiegato il portavoce della Casa Bianca John Gundrhoe. Un incontro irrituale, ritagliato fra gli impegni istituzionali, nel quale si è parlato di Aids e lotta alla povertà. Bush ha incontrato prima i dirigenti della Comunità, guidati da Andrea Riccardi, e poi una cinquantina di volontari della stessa associazione.
L'avaria alla limousine
Nello spostamento dal Vaticano a via Veneto due fuori programma per il corteo presidenziale: in Largo Poli avaria al motore della limousine del Presidente americano. Un guasto non chiaro, come riferisce il consulente della Casa Bianca, Dan Bartlett,. L'auto è stata ferma poco meno di due minuti. Poi la limousine sulla quale viaggiava non è riuscita a entrare nel cancello dell'ingresso principale dell'ambasciata americana e il presidente degli Stati Uniti è stato così costretto a entrare a piedi nella sede dell'ambasciata.
La visita in Vaticano
È durato mezz'ora il colloquio fra Bush e Benedetto XVI in Vaticano. All'arrivo il Presidente degli Stati Uniti è stato accolto nel Cortile di San Damaso, dal prefetto della Casa Pontificia, il vescovo statunitense James Harvey e da alcuni gentiluomini, rappresentanti della corte del Papa. Con una cordiale stretta di mano Benedetto XVI ha salutato George W. Bush a metà della piccola Sala del Tronetto. Dopo le foto di rito il Papa e il presidente sono entrati nella Sala della biblioteca per il colloquio privato. Al termine dell'incontro Benedetto XVI ha regalato a Bush una stampa raffigurante una veduta di Roma, mentre Bush ha donato al Pontefice un bastone intarsiato da un artista texano ex senzatetto con incisi i 10 comandamenti. Poi il presidente Bush è stato impegnato in un lungo colloquio con il segretario di Stato Tarcisio Bertone. «Da parte della Santa Sede - racconta un comunicato della Santa Sede - si è auspicata, ancora una volta, una soluzione regionale e negoziata dei conflitti e delle crisi che travagliano la regione», cioè in Medio Oriente, Iraq e Libano. Attenzione anche all'Africa e al suo sviluppo, con riferimento anche al Darfur e all'America Latina». Ancora vi è stato un esame «sulle questioni morali e religiose odierne, tra cui quelle relative ai diritti umani e della libertá religiosa, la difesa e la promozione della vita, il matrimonio e la famiglia, l'educazione delle nuove generazioni, lo sviluppo sostenibile».
L'incontro al Quirinale
Bush è stato accolto dagli onori militari nel cortile del Quirinale, ha salito a piedi lo scalone del Mascherino, ha fatto il giro degli appartamenti napoleonici e, infine, ha incontrato Napolitano nella Sala del Bronzino. Il colloquio tra i due presidenti si è svolto nello Studio alla vetrata. Ad accogliere Bush insieme a Napolitano il segretario generale del Quirinale Donato Marra, il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, il consigliere diplomatico del presidente, Roberto Nigido, e la signora Clio che poi si è intrattenuta con Laura Bush. Programma alternativo per le due first lady, Clio e Laura, dedicato ad ammirare le bellezze storico-artistiche del Quirinale. Nel colloquio Napolitano ha sottolineato che l'Italia conserva gratitudine e riconoscenza verso l'America per il contributo alla liberazione del Paese dal nazifascismo. Il Capo dello Stato ha anche detto che Nato e Unione europea sono pilastri per l'Italia, confermando l' impegno del Paese a partecipare alle missioni internazionali decise dai forum multilaterali che, ha detto, devono essere non solo militari, ma anche politiche e diplomatiche. Bush ha, dal conto suo, riconosciuto che sulla missione in Libano l'Italia ha avuto un ruolo trainante, contribuendo ad un approccio unitario in seno all' Unione europea. Bush ha invitato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla Casa Bianca. Sarà la prima visita di Napolitano negli Stati Uniti da Capo dello Stato.
L'arrivo nella capitale
Bush nella tappa romana di muove in una Roma blindata. Il presidente degli Stati Uniti è giunto nella capitale ieri sera, alle 22,35 a bordo dell'Air Force One e ha trascorso la notte a Villa Taverna, residenza dell'ambasciatore americano Ronald Spogli, nel cuore del quartiere Parioli. Un lungo serpentone di auto, 42 in tutto, compreso un mezzo speciale contro gli attacchi chimici e batteriologici, lo ha scortato in una città blindata per il suo arrivo. L'Air Force One è atterrato in un aeroporto presidiato da 1.500 agenti, con il traffico aereo passeggeri e merci chiuso e divieto assoluto di sorvolo della capitale in un raggio di 45 chilometri dal centro. Blocchi stradali hanno velocizzato il percorso del corteo presidenziale.
Le misure di sicurezza
Eccezionali le misure di sicurezza adottate: tombini e cestini della spazzatura sigillati per motivi di sicurezza, 300 cassonetti rimossi in Centro, nel quartiere Parioli e in Vaticano. Cecchini e telecamere ovunque. E, ancora, traffico interdetto in via Veneto, nelle strade intorno all'Ambasciata americana e alla residenza dell'ambasciatore ai Parioli. Cinquantasei gli autobus con percorsi deviati, quattro le fermate della metropolitana chiuse (Barberini, Spagna, Ottaviano, Lepanto). Duemila i medici di famiglia mobilitati, a disposizione in caso di malori o, peggio, scontri. «I disagi - secondo il prefetto di Roma - saranno minori di quanto si teme».
Le tappe della visita
Ecco le tappe principali della visita di Bush, in una città blindata protetta da 10mila uomini: alle 10 incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, alle 11 udienza dal pontefice Benedetto XVI. Piazza San Pietro è off limits per tutti i visitatori da questa mattina. Alle 12.30 la prevista visita a Santa Maria in Trastevere e alla Comunità di Sant'Egidio si sposta all'ambasciata americana, in via Veneto. Alle 14 appuntamento con il premier Romano Prodi. Nel tardo pomeriggio, alle 17, un saluto a Villa Taverna fra Bush e il leader dell'opposizione Silvio Berlusconi. Alle 10 di domani mattina Bush ripartirà alla volta di Tirana, in Albania, dove sarà controllato a vista dai marines. Durante la sua visita in Europa Bush visiterà sei paesi in sette giorni (Repubblica Ceca, Germania, Polonia, Italia, Albania e Bulgaria), prima del rientro negli Stati Uniti previsto per la sera dell'11 giugno.
Sono due le manifestazioni anti-Bush che prenderanno il via alle 15: un sit-in a piazza del Popolo e un corteo «Push-Bush-out» che muoverà da piazza Esedra a piazza Navona.