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Il Csm accusa il Sismi di spionaggio

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4 luglio 2007


C'era il Sismi in quanto tale e non «settori deviati» del servizio dietro l'attività di spionaggio nei confronti di magistrati, condotta dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa e venuta alla luce con la scoperta dell'archivio segreto di via Nazionale a Roma. Un'attività «estranea» ai compiti del Sismi, il cui scopo era «intimidire» e far «perdere credibilità » ai magistrati. Lo sottolinea il Plenum del Csm in una risoluzione approvata all'unanimità. «Oltre all'osservazione - continua la risoluzione - sono stati posti in essere dal Sismi specifici interventi tesi ad ostacolare o contrastare l'attivitá professionale o politico-culturale dei magistrati».
Nella risoluzione si evidenzia che a partire dall'inizio dell'estate del 2001 ebbe inizio nei confronti di alcuni magistrati italiani ed europei e delle associazioni di riferimento degli stessi, in particolare Magistratura democratica Medel, un'attività di intelligence da parte del Sismi, protrattasi in modo capillare e continuativo fino al settembre 2003 e, in modo saltuario, fino al maggio 2006.

Dalla risoluzione emerge che sarebbero stati oltre 200 i magistrati oggetto di spionaggio, appartenenti a 12 Paesi europei. I magistrati italiani finiti nell'archivio del Sismi sarebbero 46. Sotto tiro sarebbe stata in particolare la Procura di Milano, coinvolta quasi al completo, 10 consiglieri ed ex membri del Csm e due ex presidenti dell'Associazione nazionale magistrati. I nomi degli interessati emergerebbero in appositi elenchi e schede qualificati come «aree di sensibilità da sottoporre a osservazione e interventi di contrasto e/o dissuasione». Alcune toghe sono citate in apposite schede che mettono in evidenza i rapporti avuti con determinati esponenti del mondo politico, tra i quali il pm del capoluogo lombardo Armando Spataro, Stefano Dambruoso e Domenico Gallo. Fra i nomi, anche quelli di Borrelli, Davigo, Boccassini, Greco, Taddei, Ichino Carnevali, D'Ambrosio e Colombo (i cui nomi compaiono anche sotto la voce «supporters e/o braccio armato»); e anche De Pasquale, Napoleoni e Bruti Liberati, uno degli ex presidenti dell'Anm. Oltre alla Procura di Milano, i magistrati citati nel dossier appartenevano soprattutto alle sedi di Torino, Roma e Palermo.

La presa di posizione del Csm arriva all'indomani delle dichiarazioni spontanee con le quali Pompa ha voluto sminuire la vicenda davanti ai pm di Roma che lo indagano insieme con l'ex direttore del servizio Nicolò Pollari. E dopo un'attività istruttoria del Consiglio che ha acquisito documentazione e ha ascoltato i pm romani.
Nell'attività di controllo e schedatura di magistrati «il Sismi è andato al di là delle proprie attribuzioni e competenze: c'è stato uno sviamento di poteri», ha sottolineato il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, al termine del dibattito che ha preceduto l'approvazione della risoluzione.

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