Una kermesse di concerti con due miliardi di "spettatori" via radio, tv e Internet collegati in 129 Paesi con 7mila eventi teatrali e musicali. Con un messaggio di Al Gore, che ha esortato i governi e il mondo a ridurre i gas serra del 90% entro il 2050, è partito da Sydney alle 11.30 (le 3.30 in Italia) Live Earth, il mega concerto globale organizzato dall'ex vice presidente Usa per salvare il pianeta. Primo della staffetta di concerti in sette continenti la kermesse di 10 ore nel grande stadio di Moore Park gremito nei suo 50 mila posti dove sono saliti sul palco per primi i Blue King Brown e quindi Toni Collette (attrice oltre che cantante, la madre in "Little Miss Sunshine") i primi di una dozzina di band e cantanti fra cui Missy Higgins, The John Butler Trio, l'americano Jack Johnson, Eskimo Joe, Paul Kelly, Wolfmother e infine l'attesissimo ritorno di Crowded House (ex Split Enz) appena tornati insieme.
Il Live Earth di Sydney è anche neutrale in emissioni di CO2: contractor e i fornitori di servizi per l'evento sono stati scelti in base a credenziali verdi piuttosto che al prezzo. Le centinaia di migliaia di bicchieri e contenitori di cibo sono riciclabili. Per ridurre l'inquinamento dalle auto, il trasporto pubblico è incluso nel prezzo di ingresso.
Attorno le maggiori organizzazioni ambientaliste del mondo, da Greenpeace a Wwf, da Australian Conservation Foundation a Planet Ark (Pianeta arca), con ogni genere di suggerimenti su come ridurre le emissioni e far pressione sui governi e le multinazionali. Obiettivo di Live Earth è di far firmare agli abitanti del pianeta una promessa in sette punti, primi dei quali quello di domandare al proprio governo di entrare in un trattato entro il 2029 (che riduca le emissioni del 90% nei paesi ricchi e le dimezzi entro il 2050 a livello globale), e quello di diventare personalmente carbon neutral.
Da Sydney il testimone passa a Tokyo e quindi a Shanghai, Johannesburg, Amburgo, Londra, Rio de Janeiro (ripristinato all'undicesima ora da un giudice dopo la cancellazione per timori di sicurezza) e infine New York. Ospiti circa 150 rockstar, tra le quali Genesis, Police, Madonna, Bon Jovi e Red Hot Chili Peppers. L'evento,che ricalca le orme del Live Aid e del Live 8 per la lotta alla povertà, oltre a vedere per la prima volta in pista la Cina con eventi dal tempio Toji a Kyoto, interesserà anche una base britannica nell'Antartico dove gli effetti del surriscaldamento globale sono ben visibili e dove si esibirà un'inedita band composta da due ingegneri, un meteorologo, un biologo e una guida polare. Mentre le grandi star del rock star si esibiscono davanti a decine di migliaia di persone, Nunatak (nella lingua di Groenlandia è il picco di una montagna che emerge da un ghiacciaio) eseguirà due brani su uno sfondo di iceberg davanti ad un pubblico di 27 colleghi, che sfideranno il freddo a meno 18 per applaudirli. La loro performance permette ad Al Gore di mantenere la promessa di allestire almeno un evento in ciascun continente.
Gore, da poco vincitore dell'Oscar per il suo documentario "Una verità scomoda", ha definito «Live Earth» come «un Sos, un modo per dire al mondo intero di svegliarsi» e per lanciare una campagna globale triennale attraverso l'Alliance for Climate protection, l'associazione ambientalista guidata dall'ex vice di Bill Clinton.