I parlamentari intercettati in 73 conversazioni telefoniche nel corso dell'inchiesta condotta a Milano sulla mancata scalata alla Bnl, non sono solo interlocutori ma «consapevoli complici di un disegno criminoso di ampia portata». Lo scrive il gup milanese Clementina Forleo nell'ordinanza con la quale ha disposto la trasmissione al Parlamento delle intercettazioni richieste dalla procura, come prova della responsabilità di alcuni indagati.
«A parere del gup sarà proprio il placet del Parlamento a rendere possibile la procedibilitá penale nei confronti dei suoi membri, inquietanti interlocutori di numerose di dette conversazioni soprattutto intervenute sull'utenza in uso a Consorte, i quali all'evidenza appaiono non passivi ricettori di informazione pur penalmente rilevanti, nè personaggi animati da sana tifoseria per opposte forze in campo, ma consapevoli complici di un disegno criminoso di ampia portata».
Quello che si stava realizzando con la mancata scalata alla Bnl era un «disegno criminoso di ampia portata», ossia un piano che «si stava consumando proprio ai danni dei piccoli e medi risparmiatori in una logica di manipolazione e lottizzazione del sistema bancario e finanziario nazionale». Lo scrive il gup Clementina Forleo nel provvedimento con il quale ha disposto il tasferimento al Parlamento di 68 intercettazioni telefoniche disposte nel corso delle indagini condotte a Milano sulla tentata scalata di Unipol alla Bnl.
Riferendosi poi ai parlamentari coinvolti nelle intercettazioni disposte nel corso delle indagini, il giudice Clementina Forleo sottolinea che «è evidente infatti come, risultando a carico di tali soggetti solo le granitiche risultanze di cui al tenore delle conversazioni in questione, non si sarebbe comunque potuto procedere alla relativa iscrizioni degli stessi nel registro degli indagati, data appunto l'attuale inutilizzabilitá di tali elementi».