ILSOLE24ORE.COM > Notizie Italia ARCHIVIO

Coppe: «L'Italia investa
di più nelle soluzioni
anti-terrorismo»

di Cristina Balotelli

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
15 settembre 2007

Come rendere più sicuri gli edifici delle città europee in caso di attacchi terroristici? La risposta a questa domanda è contenuta in unaa ricerca italiana presentata sabato 15 settembre a Parma, dove si sono dati appuntamento esperti di anti-terrorismo e professionisti della sicurezza di tutta Europa. Il progetto, durato un anno, è stato finanziato (500mila euro) dalla Commissione europea. Lo ha guidato Danilo Coppe, uno dei massimi esperti di esplosivi in Italia, Presidente dell'Ire (Istituto di ricerche esplosivistiche) e consulente del Ris di Parma.

Danilo Coppe, quali sono le linee guida della ricerca?
Le linee guida sono il frutto dell'analisi della letteratura mondiale sull'argomento della protezione degli obiettivi "sensibili", che ha avuto grande sviluppo negli Stati Uniti dopo l'attentato di Oklahoma City, dove il maggior numero dei morti è stato provocato dal collasso progressivo dell'edificio. Ma essendo l'architettura europea diversa da quella americana, abbiamo dovuto adattare questa letteratura, fare uno studio a parte e una sperimentazione "ad hoc".

Nella politica di anti-terrorismo la cosa più importante è l'intelligence, la raccolta di informazioni. Poi viene la prevenzione, e infine l'intervento a protezione degli "obiettivi sensibili". È su questo ultimo punto che si è concentrata la vostra ricerca?
Esattamente, abbiamo lavorato su due "correnti": la prima relativa alla costruzione di nuovi edifici che siano meno vulnerabili all'attacco e la seconda riguardante l'adattamento dei vecchi edifici a varie soluzioni per ridurne la vulnerabilità. Con particolare riguardo agli edifici storici, che in Europa sono spesso sede di obiettivi "sensibili".

Come si rendono più sicure le strutture rispetto a un attacco terroristico?
Le strutture possono essere rese più sicure, in modo da salvare vite umane, sulla base di tante scale di costo. Tuttavia, il 100% di sicurezza non potrà mai essere raggiunto. Possiamo avvicinarci però al 98 per cento. Dipende da quanto si vuole spendere: se spendiamo 1 avremo l'1% di sicurezza, se invece spendiamo 100 avremo il 98% di sicurezza. Noi quindi proponiamo soluzioni per tutte le tasche e per tutti gli stanziamenti di cui uno Stato può disporre.

Per esempio?
Suggeriamo interventi molto semplici, come incollare della pellicola trasparente ai vetri di un edificio per ridurre del 70% i feriti in caso di esplosione, così come soluzioni più sofisticate, il cui costo rientra nell'ordine di decine di migliaia di euro. Una di queste consiste nell'inserire e occultare verghe d'acciaio sottile all'interno della muratura degli edifici, in modo da interrompere il collasso progressivo di una struttura dando tempo alle persone di evacuare.

Questi "tiranti" sono efficaci? Li avete provati?
Sì, sono efficaci. Questo genere di sperimentazione non è stata possibile, ma abbiamo elaborato dei modelli matematici che si sono dimostrati efficaci. Altra soluzione ancora è quella di creare dei profilati d'acciaio che hanno sagomature particolari e che vengono realizzati "a scomparsa" nei marciapiedi e poi estratti idraulicamente. Possono essere appoggiati alle pareti più esposte a un eventuale attacco. In un momento di allarme rosso questi profilati possono essere lasciati sempre sollevati.

Quali sono i costi di questi profilati?
Anche in questo caso parliamo di poche decine di migliaia di euro per "blindare" un palazzo con i profilati. Sempre che siano prodotti su una certa scala.

Cosa succede a un edificio che si trova vicino o che è investito da una forte esplosione?
Abbiamo studiato tre carichi di esplosivo: il primo è quello che può portare una persona, il secondo è quello che può contenere una macchina e il terzo carico è quello di un camion. I nostri studi si sono focalizzati sull'auto, perchè la quantità di esplosivo trasportabile da una persona non può compromettere l'integrità di una struttura. Potrà uccidere le persone che gli stanno intorno, ma non compromettere la struttura di un edificio. Nel caso di attacco con un autocarro carico di esplosivo non c'è soluzione: nessuna struttura, a eccezione di quelle costruite con lo stesso sistema dei bunker o delle centrali nucleari, potrà resistere a un simile attacco. Parliamo di tonnellate di esplosivo. Invece, il caso più frequente e purtroppo più praticabile è quello dell'autobomba, che esplodendo produce due effetti. Il primo è la famosa "onda di sovrappressione" (air blust), quella che sfonda i muri. Il secondo è quello prodotto dai pezzi dell'auto che volano in tutte le direzioni e che possono creare leggere ammaccature agli edifici, senza però comprometterne la stabilità. Noi ci siamo concentrati solo sul primo effetto, cercando di impedire, con i sistemi citati (micro-tiranti per gli edifici o profilati), che vengano sfondati integralmente i muri portanti.
Il problema principale dell'Italia è che gli obiettivi "sensibili" sono spesso edifici storici, come sedi istituzionali.

Secondo lei è credibile che l'Italia decida di investire nella prevenzione sugli edifici storici?
L'Italia ha una grande tradizione, quella di fare il contrario: preferisce curare invece di prevenire. Si sceglie sempre che avvengano le lesioni, i crolli, e poi si spende dieci volte tanto per rimediare. Temo che anche nella sicurezza il "vizio italico" sia destinato a perdurare. Non per niente questa ricerca è stata finanziata dall'Europa.

Quindi a che punto è l'Italia, rispetto agli altri Paesi europei?
A mio avviso è nella media europea. Però sarebbe necessario che si allineasse con i migliori a livello di sicurezza, visto che finora siamo sempre stati "graziati" da attacchi, se si esclude Nassirya, che però è avvenuto su territorio straniero. Quindi dovremmo aumentare l'allerta e gli investimenti perché stare nella media non è sufficiente. Purtroppo negli ultimi tempi assistiamo a una inversione di tendenza: i tagli di bilancio colpiscono principalmente la sicurezza.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
8 maggio 2010
8 maggio 2010
08 Maggio 2010
8 maggio 2010
8 maggio 2010
 
Prendeva la pensione della madre morta. Arrestato
L'Indagine del Cnr nei mari italiani
IL PUNTO / Il dopo Scajola e gli interrogativi sul governo
Addio a Giulietta Simionato
VIDEO / Le dimissioni di Scajola (da C6.tv)
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-