Le due domande sbagliate nel test per entrare a medicina sono solo la punta dell'iceberg. A Catanzaro sembra che i plichi contenenti i test fossero già aperti al momento della prova, tanto da indurre il rettore Saverio Costanzo a far aprire un'inchiesta della Procura sulla possibile fuga di notizie e il ministro dell'Università Fabio Mussi a congelare la correzione dei test. Ora strane concentrazioni di bravissimi a Sud fanno emergere nuovi dubbi sul corretto svolgimento dell'esame. A Bari lo studente più bravo, con 76 punti, il primo classificato di Messina è invece a quota 73 e quello di Foggia a 71. A Milano il primo è arrivato a 69,50 punti. A Padova il più preparato non è andato oltre quota 68,75 (quasi come il quattordicesimo a Messina: 68,50) , a Bologna il massimo è stato 67,50, a Roma «La sapienza» il primo ha totalizzato 67 punti.
Sulla possibile fuga di notizie prima dei test Fabio Mussi pretende chiarezza: «Voglio avere una relazione ed un quadro completo della situazione» e laddove «ci fossero casi di illecito, ci sarà l'annullamento delle prove». Riguardo agli errori presenti nei compiti ha invece spiegato: «uno è la ripetizione di un quesito del 2005 per il quale nessuno si accorse che esistevano due risposte possibili; l'altro quesito è invece un'equazione in cui pare ci sia un errore materiale». Ad ogni modo, ha sottolineato «due errori su 80 quesiti sono una esagerazione e non si giustificano». Sembra ha aggiunto, che «ci siano anche segnalazioni di errori in quiz elaborati localmente dagli atenei e per questo - ha concluso - ho chiesto una relazione completa, perchè voglio sapere dove e chi ha sbagliato».
Intanto nell'ambito di indagini avviate un anno fa sui test di ingresso alla facoltà di Medicina e Odontoiatria delle Università di Bari, Ancona e Chieti, polizia tributaria e guardia di finanza hanno eseguito nei giorni scorsi perquisizioni e sequestri nei confronti di sette indagati e all'interno degli atenei. L'ipotesi investigativa ipotizza i reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla truffa ai danni dello Stato. Nelle indagini sono coinvolti una decina di studenti che nel corso della prova di ammissione alla facoltà avrebbero ricevuto aiuti esterni per superare la prova.