Papa Benedetto XVI annuncia la creazione di 18 nuovi cardinali. Il 24 novembre prossimo, infatti, Joseph Ratzinger presiederà il suo secondo concistoro (il primo fu celebrato il 24 marzo 2006). L'annuncio è stato dato dallo stesso pontefice al termine dell'udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro, davanti a migliaia di fedeli. Tra i futuri cardinali, anche quattro ecclesiastici italiani: il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco; Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro; Giovanni Lajolo, Governatore dello Stato della Città del Vaticano; Raffaele Farina, Bibliotecario di Santa Romana Chiesa.
Tra i membri dei dicasteri della curia romana figurano anche l'argentino Leonardo Sandri, prefetto delle Chiese orientali, il tedesco Jozef Cordes, presidente del pontificio consiglio Cor Unum e il polacco Stanislaw Rylko, presidente del pontificio consiglio per i Laici. È un ex curiale, invece, lo statunitense John P. Foley, ex presidente del pontificio consiglio per le Comunicazioni sociali.
Tra i diciotto nuovi cardinali che entreranno in un eventuale conclave, gli altri sono tutti arcivescovi residenziali. Due gli spagnoli: l'arcivescovo di Valencia, Agustin Garcia, e l'arcivescovo di Barcellona, Lluis Sistach. Europei anche l'arcivescovo di Armagh in Irlanda, Sean Brady, e l'arcivescovo di Parigi, Andrè Vingt-Trois. In America sono stati nominati lo statunitense Daniel Di Nardo, arcivescovo di Huston, l'arcivescovo di San Paolo, Odilo Pedro Scherer, e l'arcivescovo di Monterrey, Francisco Robles Ortega.
In Africa diventano cardinali l'arcivescovo di Dakar, Tehodor Adrien Sarr, e l'arcivescovo di Nairobi John Njue. In Asia la porpora è andata all'arcivescovo di Bombay, Oswald Gracias.
Non compaiono nell'elenco dei nuovicardinali i nomi di alcuni arcivescovi che erano dati invece per certi, tra i quali l'italiano Paolo Romeo, nuovo arcivescovo di Palermo. Il criterio che lo ha escluso è quello di non concedere la porpora ai vescovi di diocesi che hanno già un cardinale elettore, nel caso di Palermo l'arcivescovo emerito Salvatore De Giorgi, 77enne. Per la stessa ragione dovranno aspettare ancora il loro turno anche l'arcivescovo di Washington Donald William Wuerl, l' arcivescovo di Varsavia Kazimierz Nycz, e l'arcivescovo di Minsk (ed ex arcivescovo di Mosca) Tadeusz Kondrusiewicz. Il criterio della sede cardinalizia già coperta non è stato applicato, invece, per l'arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin: gli è stato preferito il connazionale Sean Bardy, arcivescovo di Armagh, sede da tempo non cardinalizia.
I cinque neoporporati ultraottantenni sono Emmanuel III Delly, patriarca di Babilonia dei Caldei; Giovanni Coppa, ex nunzio apostolico nella Repubblica Ceca; Estanislao Esteban Karlic, arcivescovo emerito di Paran (Argentina); Urbano Navarrete, già rettore della Pontificia Università Gregoriana e Umberto Betti, già rettore della Pontificia Università Lateranense. Il pontefice avrebbe elevato alla dignità cardinalizia anche l'anziano vescovo Ignacy Jez, di Kosalin Kolobrzeg, in Polonia, ma è mancato ieri.
Benedetto XVI ha derogato alla norma di papa Paolo VI che prevede, per il collegio cardinalizio, il tetto di 120 membri. Con le nuove nomine il collegio passa a 121 porporati. Sale il numero dei cardinali europei in un eventuale conclave: ben dieci tra i nuovi cardinali elettori sono infatti europei e il loro peso dal 23 novembre sarà di 60 voti (quel giorno compirà 80 anni il cardinale Angelo Sodano, che non potrebbe più eleggere il futuro pontefice). L'America vede crescere globalmente a 37 cardinali la sua presenza grazie all'inserimento di due statunitensi, un argentino, un messicano e un brasiliano. L'Africa sale a 9, l'Asia a 13. L'Oceania resta a due. (M. Do.)