Vivono in Italia da più di cinque anni, in affitto, con famiglie italiane o con amici e parenti, lavorano, prevalentemente come operai e badanti, e raggiungono a mala pena i mille euro di stipendio al mese. E, ancora, conoscono abbastanza bene la nostra lingua, e, oltre il loro idioma, qualche volta anche una seconda, e scelgono l'Italia per trovare lavoro o raggiungere un familiare, portando nel cuore il sogno di ritornare, prima o poi, nel proprio Paese di origine. È questo, in sintesi, l'identikit dell'immigrato nel Belpaese come emerge dalla «Prima ricerca sociale sull'immigrazione in Italia», effettuata da Makno, per conto del ministero dell'Interno, presentata, alla Camera, dal ministro dell'Interno Giuliano Amato, nel corso del convegno «Gli immigrati: chi sono, come ci vedono, come li vediamo». E per aiutare gli immigrati a vivere meglio nel nostro paese, il Viminale, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha realizzato, in un milione di copie, la pubblicazione «In Italia, in regola», che illustra in otto lingue le principali regole e procedure che riguardano il mondo dell'immigrazione. «Informare gli immigrati - spiega Amato - può essere una "riforma" non meno fondamentale di altre per facilitare l'integrazione e la convivenza tra italiani e stranieri».
Dalla ricerca emerge come l'11,8% della popolazione immigrata osservata in Italia sia albanese, seguita dai rumeni (11%) e dai marocchini (9,4 per cento). Nel nostro territorio presenti anche filippini (7,1%), cinesi (4,1%) e polacchi (3,3 per cento). Il 73,5% di immigrati nel nostro Paese sono lavoratori, soprattutto operai (24,5%), badanti (12,3%), colf a ore (10,2 per cento). Il 9,8% di immigrati, poi, dichiara di non guadagnare abbastanza per vivere dignitosamente in Italia. Lo studio evidenzia, poi, che il 53% dei figli di immigrati sono nati in Italia (620mila) e che solo il 12,3% di immigrati vive in case di proprietà. La dimensione di un'abitazione tipo per immigrati è pari a 75 metri quadrati, a fronte dei 103 metri quadrati dei cittadini italiani. Usano tv a colori, elettrodomestici e cellulari quasi come gli italiani. Rai 1 è il canale televisivo più seguito. Scelgono l'Italia soprattutto per lavoro e l'85,9% dichiara di trovarsi bene in Italia, pur sognando il ritorno al Paese d'origine. Il 57,1% di immigrati non conosce il numero di anni necessari per chiedere la cittadinanza italiana, anche se il 55,2% mostra un interesse potenziale a ottenerla. Secondo Amato, poi, impedire i ricongiungimenti é un errore politico. «Essere restii a concederli - sottolinea il ministro - é un'opera di stupidità contraria alla sicurezza. Sul tema c'é una gigantesca, ipocrita maggioranza che con novanta famiglie si mette a parlare di unità della famiglia».
La ricerca evidenzia infine come il 59,2% di italiani percepiscano un aumento notevole di immigrati negli ultimi 5 anni. Il 19,6% mostra comprensione per queste persone, il 12% disponibilità, mentre il 10,7% si dice preoccupato e il 5,9% mostra diffidenza. Un sentimento di aperture verso gli immigrati è presente nel 42,1% degli italiani, a fronte di un atteggiamento di chiusura di 32,7% di connazionali.