«Piena fiducia del Governo al ministro della Giustizia, Mastella e alle politiche del Governo sulla giustizia, che sono sempre state approvate e votate all'unanimità». Così il presidente del Consiglio Romano Prodi ha aperto la riunione del Consiglio dei ministri, come riferiscono fonti di Palazzo Chigi. Prodi ha anche ribadito «piena fiducia» da parte del Governo «nella magistratura, nella sua autonomia e nelle sue gerarchie». Nel Consiglio dei ministri di oggi, affermava un documento diffuso dall'ufficio politico dei Popolari Udeur, serviva «un chiarimento politico definitivo sulla linea che il Governo, nella sua collegialità, ha sin qui seguito nella politica giudiziaria», altrimenti «non sarà più possibile mantenere in vita l'attuale coalizione». Il premier Romano Prodi alla vigilia del Cdm si è detto tranquillissimo su un'ipotesi di crisi di governo.
Nessun commento da parte di Mastella, all'uscita dal Senato, dove si è recato per respingere le pregiudiziali di costituzionalità al decreto legge collegato alla Finanziaria per il 2008. «Non parlo, non dico niente», ha detto ai cronisti sorseggiando una spremuta alla bouvette. L'ex ministro della Giustizia Roberto Castelli, casualmente anche lui in quel momento al bar del Senato provoca l'ilarità dei presenti. «Di Pietro ha detto che gli fa una autostrada a Ceppaloni». Poi Mastella si lascia andare e racconta «Un mio amico mi ha mandato un sms per dirmi che a San Marino poco fa, il governo è caduto sulla giustizia. Ed è caduto per un voto». Un monito o una minaccia velata per la maggioranza e per il Governo.