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24 novembre 2005 |
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Inquinamento da benzene, nove milioni senz'acquaS.Bio. |
Le autorità di Harbin (Cina nordoccidentale) hanno deciso oggi di scavare un centinaio di pozzi in questa città di 3,8 milioni d'abitanti, rimasti senza acqua potabile dopo la chiusura del sistema di alimentazione municipale, in seguito all'inquinamenti del vicino fiume nel quale è finita una grande quantità di benzene.
I media ufficiali hanno avvertito la popolazione che le tossineGli ospedali della Cina nordorientale sono pronti a far fronte all'emergenza scatenata dall'avvelenamento del fiume Songhua, in cui si è riversato benzene fuoriuscito da un impianto petrolchimico in fiamme. La chiazza tossica ha raggiunto le porte di Harbin, città di 3,8 milioni di abitanti, dove l'erogazione dell'acqua è stata sospesa in via precauzionale. Ad essere colpita è però tutta la regione dello Heilongjiang, dove vivono nove milioni di persone. Le autorità locali hanno chiesto ai residenti di prestare la massima attenzione ai sintomi dell'avvelenamento da benzene, che può causare anemia e altre malattie del sangue, così come danni ai reni e al fegato.«Se ci saranno casi di avvelenamento» ha detto il governatore di Heilongjiang, Zhang Zuoji, «dobbiamo concentrare le nostre energie sulle cure, assicurando che ci siano terapie e personale adeguati». Nel momento in cui sarà dichiarata la cessata emergenza, Zhang ha promesso che sarà il primo a bere l'acqua del rubinetto. Secondo un portavoce del governo provinciale, la chiazza inquinata ha superato questa mattina il punto dal quale la città pompa acqua dal fiume e sabato lascerà i confini della città.
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