Anibal Cavaco Silva, candidato unico della destra portoghese, vince al primo turno le elezioni presidenziali, infliggendo un pesantissimo distacco sia al candidato socialista indipendente Manuel Alegre sia all’ex capo dello Stato Mario Soares.
A Cavaco Silva vanno il 50,9% dei suffragi, contro il 20,7% di Manuel Alegre, il 14,2% di Soares e l'8,6% del candidato comunista Jeronimo de Sousa.
L’economista sessantasettenne diviene così il terzo presidente eletto del Portogallo dopo la Rivoluzione dei garofani nel 1974 e il primo esponente della destra ad occupare da allora la massima carica dello Stato. La vittoria di Cavaco Silva si presenta anche come una grave disfatta per il ''padre della patria'' Mario Soares, 81 anni, sceso in campo proprio contro l’avanzata della destra, da lui definita un pericolo per la stabilità del Paese. L’anziano ex capo dello Stato ha riconosciuto la vittoria di Cavaco Silva dicendo che il risultato elettorale «è stato contrario alle sue aspettative», ma affermando anche di avere già telefonato al neo presidente e di essersi congratulato augurandogli buon lavoro. Soares ha anche aggiunto che questa sconfitta non significa che egli metterà fine alla sua lotta per il futuro del Portogallo.
Cavaco rischia ora una difficile coabitazione col premier socialista Jose Socrates, già impegnato in gravose misure per far fronte alla pesante stagnazione dell'economia del Paese. Alcuni osservatori rilevano, per la verità, come la linea del premier portoghese appaia assai più vicina alle posizioni di Cavaco che non a quelle di Soares, il quale ha rinnovato durante la campagna elettorale la sua fedeltà al modello socialista europeo.
La vittoria, prevista dai sondaggi, di Cavaco Silva è infatti dovuta in parte alla divisione della sinistra, presentatasi con cinque candidati, ma soprattutto alla crisi economica che ha visto il Portogallo finire all'ultimo posto trai 15 dell'Ue, superato quest'anno anche da tre nuovi membri come Slovenia, Malta e Repubblica Ceca. Nel 2005 la crescita del Pil è stata di appena lo 0,3% contro una media Ue dell'1,5% e le proiezioni per quest'anno suggeriscono uno 0,8% e nel 2007 1,5%. Dati che indicano come il Paese rischi fortemente di continuare ad allontanarsi dalla media europea.
Secondo Soares, una vittoria di Cavaco rischia di ricreare in Portogallo «una situazione alla Berlusconi» ovvero - ha affermato l’ex presidente - «una democrazia mediatica» dove il potere economico si impadronisce dei mezzi di comunicazione per poter «dirigere la politica».
Gli elettori, però, sembrano essere stati convinti da un candidato che, grazie alla sua esperienza di economista, promette di risollevare il Paese dalla sua difficile condizione attuale, nel momento in cui il premier Socrates è impegnato a salvare i conti dal disastro, aumentando le imposte, riformando il sistema pensionistico, mettendo fine ai privilegi di esercito e polizia e programmando 70mila esuberi in quattro anni nell'immenso settore pubblico.