Per gli ambientalisti, Arnold Schwarzenegger è «un repubblicano diverso».
E le sue politiche antinquinamento peseranno nelle scelte degli elettori, anche democratici, che il 7 novembre dovranno decidere se rieleggerlo governatore della California.
Schwarzy definisce se stesso «fiscalmente conservatore, socialmente moderato, ambientalmente progressista»: un identikit che lo pone in sintonia con gli umori della California.
Il governatore repubblicano, abbandonato lo stile “macho” dei primi tempi, si è dimostrato capace di lavorare con i parlamentari democratici – in maggioranza sia alla Camera che al Senato - per fare cambiamenti che hanno impatto sulla vita quotidiana dei californiani. Il clima di cooperazione “bipartisan”, cui Schwarzenegger si è dedicato intensamente in quest’anno elettorale, ha prodotto misure a lungo termine, come la lotta contro l’effetto serra e il miglioramento di trasporti e scuole, oltre a provvedimenti puntuali, come l’aumento del salario minimo e gli sconti sui farmaci per chi è privo di copertura sanitaria. Con l’avvicinarsi del 7 novembre – l’elezione del governatore coincide con il voto di mid-term - il varo di leggi si è intensificato. Il governatore ha firmato recentemente provvedimenti su ambiente, istruzione, riforma carceraria, sicurezza dei porti. Una firma, una foto, uno spot elettorale.
Nel fare il bilancio del suo mandato, il San Francisco Chronicle, il maggiore quotidiano di una delle città più democratiche degli Stati Uniti, ha insolitamente spezzato la lancia per Schwarzy, favorendo il governatore repubblicano allo sfidante democratico Phil Angelides. E lo stesso ha fatto il Los Angeles Times, che ha autorevolezza nazionale. Molti osservatori danno per scontato l’esito del voto: «Guvinator, part two – the sequel», titola il britannico “Guardian”, facendo un gioco di parole tra il “governatore” e il suo alter ego cinematografico, “Terminator”.
L’impegno per l’ambiente è uno dei fattori chiave della popolarità di Schwarzenegger.
Anche se gli Stati Uniti non hanno ratificato il Protocollo di Kyoto contro l’effetto serra e il presidente George W. Bush lascia alla buona volontà delle imprese la limitazione dei gas nocivi, il governatore ha varato leggi per promuovere l’uso dell’energia solare e per ridurre le emissioni di anidride carbonica del 25% entro il 2020. «Quando ho fatto campagna per diventare governatore, tre anni fa, ho detto che volevo fare della California il numero uno nella lotta contro il riscaldamento del pianeta. Lo dobbiamo ai nostri figli e ai nostri nipoti», ha detto il governatore nel firmare in settembre la legge per tagliare i gas serra.
Ma Schwarzenegger non si limita a coltivare il suo orticello: sull’ambiente, vuole sfidare la politica nazionale di Bush. Ha infatti lanciato l’idea di una partnership tra la California e gli stati del Nord-Est impegnati a ridurre le emissioni di anidride carbonica del 10% entro il 2019 attraverso il sistema “cap-and-trade”. Si tratta in sostanza di un sistema “taglia e vendi”, che fissa un tetto alle emissioni e consente alle imprese che tagliano di più di ricevere crediti, vendibili ad altri che invece lo superano. La rete del Nord-Est, chiamata Regional Greenhouse Gas Initiative, comprende oggi sette stati - New York, Connecticut, Delaware, Maine, New Hampshire, New Jersey, Vermont – e presto si allargherà al Maryland. La nuova legge della California si basa anch’essa sul cosiddetto “emission trading”, ma è più ampia dell’iniziativa del Nord-Est, limitata alle centrali elettriche. L’alleanza tra la costa Ovest e la costa Est punta ad “accerchiare” Bush e convincerlo a varare un piano nazionale.
Nonostante tutto, gli ambientalisti della California League of Conservation Voters hanno deciso di non appoggiare Schwarzenegger e hanno finito per preferire il suo rivale, il tesoriere dello stato Angelides. Nel curriculum “verde” di Schwarzy, ci sono infatti alcune pecche. Un esempio: ha messo il veto su una legge in base alla quale entro il 2020 tutte le automobili vendute in California avrebbero dovuto essere tecnologicamente in grado di usare carburanti alternativi. Facendo i conti, il governatore si è schierato con gli ambientalisti in meno del 60% delle leggi da loro considerate più significative. I parlamentari repubblicani hanno una percentuale del 4%, quelli democratici dell’86%. E l’ex governatore Gray Davis, sfiduciato e cacciato dall’elettorato, era costantemente sopra il 70%.