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Un tibetano protesta nella città indiana di Bangalore contro le violazioni dei diritti umani da parte della Cina nella Regione Autonoma Tibetana (Epa/Manjunath Kiran)

20 novembre 2006

Cina-India: «Siamo amici, raddoppieremo gli scambi a 40 miliardi $»

India e Cina vogliono raddoppiare gli scambi commerciali fino a 40 miliardi di dollari entro il 2010. È questo l'impegno assunto oggi dal presidente cinese Hu Jintao e dal primo ministro indiano Manmohan Singh, dopo il loro storico incontro a Nuova Delhi. È la prima volta dopo dieci anni che un presidente cinese visita l'India.
I leader delle due economie a più rapida crescita del mondo hanno firmato oggi 13 accordi di cooperazione economica e politica e annunciato un piano in dieci punti per rafforzare la loro partnership strategica. Hu e Singh hanno anche convenuto di lavorare assieme per la soluzione delle dispute territoriali che da 40 anni dividono i due paesi confinanti, sfociate in un conflitto armato nel 1962. La visita di Hu, arrivato ieri sera a Nuova Delhi, dureràin tutto quattro giorni.
La missione di Hu, la prima di un presidente cinese dopo 10 anni, dovrebbe spianare la strada verso una nuova intesa che potrebbe cambiare l'assetto dell'intera Asia e che è vista con un certo timore dagli Stati Uniti. Molti vedono la nuova cooperazione nucleare indo-americana come una manovra di contenimento di Washington verso il dragone cinese. Dopo la tappa a New Delhi di quattro giorni, il presidente cinese si recherà in Pakistan per siglare nuovi progetti di costruzione di centrali nucleari. In particolare, Islamabad avrebbe chiesto di costruire 6 impianti da 600 megawatt, il doppio della capacità dell'attuale reattore costruito dai cinesi a Chashma nella regione del Punjab pachistano.
Tra India e Cina permangono ancora molte divergenze. La principale è la demarcazione dei 3500 chilometri di confini che dopo la mini guerra del 1962 sono ancora oggetto di contesa. La scorsa settimana, l'ambasciatore cinese a Nuova Delhi ha ricordato che Pechino continua a rivendicare la porzione di territorio himalayano rappresentata oggi dallo stato indiano nord orientale dell'Arunachal Pradesh. Il neo ministro degli Esteri Pranab Mukarjee ha subito smentito, ma il clima rimane teso.
Solo un anno fa la Cina ha riconosciuto lo stato indiano del Sikkim, stretto tra Nepal e Bhutan, come parte integrante dell'Unione Indiana. Rimane invece in sospeso la vasta e deserta area montagnosa di 40 mila chilometri quadrati a nord del Kashmir, meglio nota come Aksai Chin. Lo scorso anno, il premier Wen Jabao e quello indiano Manmohan Singh, durante il loro incontro a New Delhi, avevano confermato la "volontà politica" di risolvere il contenzioso sui confini e.stabilito delle "linee guida". Entrambi i Paesi hanno anche nominato dei "rappresentanti speciali".
Un altro punto di attrito è la questione tibetana. Anche se da alcuni anni ha riconosciuto la sovranità cinese sulla Regione Autonoma Tibetana, l'India continua a dare supporto al Dalai Lama e al governo tibetano in esilio che ha sede a Dharamsala.
L'arrivo di Hu è stato contestato dalla comunità tibetana (nella foto uno dei manifestanti) e altre dimostrazioni sono previste nei prossimi giorni.
La visita di Hu giunge in un momento in cui la Cina sta cercando di estendere la sua influenza politica ed economica nel Sud dell'Asia. Un anno fa, la Saarc (l'associazione economica dei sette Paese del Sud dell'Asia) ha riconosciuto a Pechino il ruolo di osservatore. La strategia dell'Impero di Mezzo sarebbe quella di occupare spazi lasciati vuoti dall'India e di controbilanciare il rafforzamento delle sue relazioni con gli Stati Unito e il Giappone. L'accerchiamento è "visibile" anche dalla costruzione di nuove strade e ferrovie in Tibet e a ridosso del confine indiano (per esempio la recente riapertura del passo himalayano di Nathu-la, sulla via della Seta, dove gli scambi sono ripresi dopo 44 anni).
Dal punto di vista commerciale, l'obiettivo è di elevare l'interscambio a 20 miliardi (dagli attuali 17 miliardi).
Contrariamente alle aspettative, il tanto discusso accordo di libero scambio "non sarebbe sull'agenda di discussione" ha detto oggi il ministro del Commercio Kamal Nath.
Dopo gli incontri ufficiali con il premier Singh e il presidente Abdul Kalam, domani mattina, Hu si recherà nella vicina Agra e a Bombay, dove incontrerà gli industriali indiani.



 

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