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Nancy Pelosi (AP)

9 novembre 2006

Nancy Pelosi: una donna italo-americana terza carica degli Stati Uniti

di Elysa Fazzino

WASHINGTON – Se ogni donna deve spezzare un "soffitto di cristallo" per arrivare al vertice, Nancy Pelosi ha sfondato quello che lei chiama il "soffitto di marmo" del Congresso degli Stati Uniti, dove il potere è da sempre maschile. La leader dei democratici, in gennaio, sarà la prima donna a essere eletta speaker della Camera Usa.

Farà storia perché è la carica più alta mai conquistata da una donna nella politica americana. Solo due poltrone sono più importanti, quella di presidente e di vice-presidente. Quando sarà speaker, la Pelosi sarà la seconda persona nella linea di successione a George Bush, dopo Dick Cheney. Sarà la prima volta per una donna e anche per un'italo-americana: la sua famiglia ha origini a Genova e Napoli.

«Se puoi sfondare il soffitto di marmo del Capitol», ha detto di recente la Pelosi al San Francisco Chronicle, «tutto è possibile, in ogni professione e anche personalmente». E' arrivata fino a qui per un insieme di fattori: impegno per le cause democratiche, astuzia tattica, grande determinazione e un sacco di soldi. Madre di cinque figli e nonna di cinque nipoti, con un sesto in arrivo, Nancy, 66 anni, è entrata in politica tardi. Ha avuto la sua prima carica pubblica nel 1987, come deputata di San Francisco. E diventata leader della minoranza alla Camera nel 2002.

Ha la politica nel sangue. Nancy Patricia D'Alesandro Pelosi è figlia dell'ex sindaco e deputato di Baltimora, nel Maryland, Thomas D'Alesandro Jr., soprannominato "Old Tommy" e di sua moglie Annunciata. La famiglia di cattolici e democratici del New Deal viveva nella "Little Italy" di Baltimora ai tempi della Depressione. Il padre metteva Nancy e i fratelli al lavoro nel riempire buste di propaganda elettorale e nel tenere aggiornata la lista dei favori fatti e ricevuti. Entrata in politica, con l'appoggio del patrimonio del marito Paul, banchiere d'affari, anche lei ha messo i suoi figli al lavoro: la figlia Christine racconta che uno dei suoi primi ricordi d'infanzia risale a quando aveva due anni e nel 1968 accompagnava la mamma nei porta a porta per sostenere il candidato democratici Hubert Humphrey. Anche la Pelosi ha un moderna "lista dei favori", una banca dati di oltre 29mila donatori.

La famiglia Pelosi ha un patrimonio di oltre 25 milioni di dollari, proveniente in gran parte dagli investimenti di Paul. Nancy sostiene generosamente di tasca sua altri candidati democratici, ma in cambio pretende disciplina e lealtà. Un pugno di ferro che ha reso il partito democratico più compatto e gli ha permesso di strappare alcune importanti vittorie, come la bocciatura della riforma della previdenza sociale di Bush.

Al lavoro, indossa tailleur Armani perché glieli compra il marito, che ha un debole per lo stilista. «Lei odia fare shopping», dice Paul.

Nella campagna del mi-term, i repubblicani l'hanno dipinta come una pericolosa liberal di San Francisco. Lei non ha mai mostrato stima per il presidente: «E' un leader incompetente. Anzi, non è neppure un leader», disse nel 2004. Adesso i due devono convivere. Qualsiasi legge approvata dal Congresso democratico avrà bisogno della firma di Bush. E per fare discutere qualsiasi questione in aula, il presidente dovrà avere il consenso di "Madame Speaker" .

Ma per la Pelosi l'impeachment non è sul tavolo: il giorno dopo il voto, ha promesso che la nuova maggioranza non cercherà di cacciare Bush Ha assicurato che democratici lavoreranno con i repubblicani del Congresso e con il presidente con «civiltà» e in modo «bipartisan». Ha offerto un ramoscello d'ulivo sulla guerra in Iraq, dicendo che intende lavorare con Bush su un nuovo piano, ma ha chiarito che non appoggia l'attuale strategia e che sostiene l'avvio di un "ri-spiegamento" delle truppe entro fine anno.

I democratici tornato al potere senza rancore, ha assicurato la Pelosi. Per le prime cento ore di lavoro legislativo, ha una piattaforma in sei punti da votare: l'aumento del salario minimo, i finanziamenti alla ricerca sulle cellule staminali, la riduzione dei sussidi ai giganti del petrolio, il taglio dei tassi sui prestiti agli studenti, farmaci a prezzi accessibili per le persone anziane, l'attuazione delle raccomandazioni anti-terrorismo della commissione sull'11 settembre.



 

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