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«New York Times»: tra carta
web a vincere sarà il giornalismo

di Vittorio da Rold

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Chi vincerà la sfida del secolo: la carta o il giornale elettronico? «Non me ne preoccupo. Quello che mi interessa è sapere che il giornalismo ha un lungo futuro davanti a sé». Con queste parole Arthur Sulzberger Jr (56 anni), presidente ed editore del «New York Times», il principale giornale al mondo, che possiede al 100% l’Herald Tribune e NYTimes.com, il sito numero uno nel pianeta, aveva risposto al «Sole 24 Ore» il 26 gennaio scorso nel corso dei lavori del World Economic Forum tra le nevi di Davos.

Giovedì 8 febbraio, in un’intervista al quotidiano israeliano «Haaretz», l’erede della più blasonata dinastia di editori ha aggiunto: «Non so davvero se stamperemo ancora il Times tra cinque anni, e, se vuole proprio saperlo, non me ne importa. Internet è un posto meraviglioso e noi lì siamo leader». Il che equivale a dire che può cambiare il mezzo: la carta, il web, il BlackBerry, ma ciò che conta è il marchio, il brand, l’autorevolezza e la professionalistà dei giornalisti che stanno dietro alla testata. Ecco perché a Sulzberger non interessa sapere chi vincerà e quando finirà la transizione (se mai finirà, visto che alcuni come Gordon Crovitz vice presidente della Dow Jones crede che il giornale su carta resterà in un senso più interpretativo e commentoso).

Print & Download. Il postulato fondamentale su cui Sulzberger costruisce la sua filosofia editoriale è semplice: ci sarà sempre bisogno di un araldo (l’Herald), un giornalista appunto che si assuma la responsabilità di «stampare tutto ciò che vale». Il che equivale a cambiare il famoso slogan del Nyt da «All The News That’s Fit To Print» in «All The News That’s Fit to Download», sapendo che oggi il sito web del «New York Times» è salito al milione e mezzo di visitatori al giorno, contro 1,1 milioni di abbonati all’edizione su carta. Senza contare che da quattro anni la società editrice del quotidiano registra perdite (la settimana scorsa, il gruppo ha dichiarato una perdita di 570 milioni di dollari causata da una sua testata, il «Boston Globe»). È una questione di età dei lettori? «No - ha risposto Sulzberger - L’età media dei lettori del Nyt è di 42 anni, del sito di 37 anni». È una rivoluzione tecnologica e culturale.

Per questo il proprietario del Nyt ha provveduto alla fusione tra le redazioni Internet e quelle della carta stampata: tutti, però, devono sapere che il sito del NYTimes.com sarà a pagamento non temendo l’esistenza di migliaia di blog. «Quello che conta davvero - aveva detto Sultzberger al Sole 24 Ore - è la capacità di produrre informazione di qualità. La vera sfida è l’impegno con cui facciamo il giornalismo». Il mezzo non conta.


8 febbraio 2007

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