Almeno cinque palestinesi sono morti e altri sei sono rimasti feriti nella notte da un nuovo raid aereo israeliano su Gaza. Il raid ha colpito il quartiere di Zeitoun nella parte orientale della città. Secondo testimoni i morti appartenevano al movimento di Hamas. Un portavoce dell'esercito, che non ha potuto confermare nell'immediato l'accaduto, ha invece confermato «sei attacchi aerei a nord e nella zona centrale della Striscia di Gaza contro infrastrutture di Hamas», senza fornire ulteriori dettagli.
Il raid nella notte va ad aggiungersi agli altri attacchi dell'esercito israeliano su Gaza avvenuti negli ultimi giorni. Israele aveva minacciato un'imminente rappresaglia per rispondere ai continui lanci di razzi dalla Striscia contro il settore meridionale del proprio territorio. «Ne abbiamo abbastanza», aveva avvertito Miri Eisin, portavoce del premier dello Stato ebraico, Ehud Olmert. «Per proteggere i nostri connazionali da tali attacchi adotteremo tutte le necessarie misure difensive». Ancora prima, carri armati e autoblindo dell'Esercito israeliano avevano attraversato la frontiera con l'enclave, penetrando in una zona disabitata del settore nord; l'artiglieria, stando a esponenti locali di Hamas, aveva centrato una base del movimento radicale, peraltro vuota. A Gaza era atteso Mahmoud Abbas alias Abu Mazen, il moderato presidente dell'Anp che è anche leader del partito ufficialista al-Fatah, rivale di Hamas. All'ultimo momento i suoi collaboratori hanno tuttavia annunciato la cancellazione del viaggio, senza indicarne i motivi. Abu Mazen, che forse era stato avvertito dell'imminente incursione dell'Aviazione d'Israele, avrebbe dovuto avere colloqui con i dirigenti delle fazioni contrapposte, nel tentativo di rafforzare la fragilissima tregua entrata in vigore alla mezzanotte scorsa ora locale, la quarta da domenica, ma già violata a più riprese. Intanato i militanti di Hamas hanno minacciato di rispondere con attacchi suicida ai raid israeliani contro la loro sede di Gaza. «Tutte le opzioni contro il nemico sionista sono aperte, compresi gli attacchi suicida», ha detto Abu Obaida, portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato di Hamas. «Se ci sono possibilità di condurre attacchi suicida, noi siamo pronti».