TOKYO. Stop a tempo indeterminato per l'impianto nucleare più grande del mondo, e verifica a tappeto della sicurezza presso tutti i 55 reattori del Paese: il governo giapponese cerca così di rassicurare l'opinione pubblica, dopo che, in seguito al terremoto di lunedì, si è verificata una fuga di acqua radioattiva dal reattore numero 6 di Kashiwaki-Kariwa. La notizia dell'incidente è stata data con ritardo di ore, sommandosi a una serie di reticenze che hanno determinato quest'anno veri e propri scandali nel settore dell'industria nucleare civile.
Circa 100 fusti contenenti scorie nucleari a bassa radiazione sono stati rovesciati ieri dal terremoto che ha colpito la centrale di Kashiwazaki-Kariwa, in Giappone centro occidentale, e alcuni di essi sono stati scoperchiati. Lo scrive l'agenzia di informazione giapponese Kyodo. L'agenzia ha detto che sono in corso accertamenti per verificare le possibili conseguenze sull'ambiente. Non è stato possibile per ora ottenere commenti da qualche responsabile.
Il titolo della società di gestione dell'impianto, la Tokyo Electric Power, ha perso terreno alla Borsa di Tokyo per la previsione di un netto calo della produzione di energia. Sul mercato sono andati sotto forte pressione anche le azioni di alcune società di assicurazione e dei gruppi industriali che hanno fabbriche nella zona di Niigata. Intanto continua a salire il bilancio delle vittime: sono almeno nove, tutte anziane, più un disperso, e oltre un migliaio i feriti. Molte centinaia le abitazioni distrutte. Oltre 13mila persone affollano i centri di emergenza, sotto un maltempo che si prevede in intensificazione nelle prossime ore.