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Un anno dopo quel pagamento di 400mila dollari, Doug Band e suo fratello Gregory risultano aver fatto una donazione di 4.600 dollari (il massimo concesso) alla campagna elettorale di Hillary Clinton, cosa che non avevano mai fatto prima neppure con Bill Clinton.
Da noi contattato, Doug Band si è rifiutato di rispondere invitandoci a chiamare il portavoce di Bill Clinton, Jay Carson. Per quattro settimane abbiamo lasciato messaggi telefonici e scritto email quasi quotidianamente senza che Carson ci mandasse mai alcuna risposta.
Nella sua tela di rapporti, Follieri era riuscito a includere Huma Abedin, una delle assistenti più strette di Hillary Clinton. Al Sole-24 Ore risulta infatti che Abedin fornì a Follieri consigli su chi assumere come " chief of staff" del Follieri Group. Abbiamo perciò deciso di contattare Philippe Reines, il portavoce della senatrice per chiedergli chiarimenti sulla natura di quel rapporto. Ma nonostante svariate telefonate ed email, neppure Reines ha voluto rispondere.
Follieri bipartisan
Lo stretto rapporto con Band e il mondo di Clinton non impedì a Follieri di coltivare anche l'altro versante politico americano, quello repubblicano. Nel luglio del 2006 iniziò a corteggiare Andy Card, l'ex capo dello staff del presidente George W. Bush. Voleva convincerlo a unirsi al Follieri Groupe alla sua fondazione. Ma dopo alcuni mesi di incertezza Card declinò l'invito.
Quella stessa estate Follieri ridiresse le proprie attenzioni su un altro peso massimo del partito repubblicano, il senatore John McCain. Secondo una fonte che ci ha chiesto l'anonimato,Follieri sperava di avere il suo aiuto nell'ottenere finanziamenti dal gruppo Pegasus, un gruppo di private equity con un portafoglio di 1,4 miliardi di dollari considerato vicino al senatore repubblicano.
Uno degli advisor del Pegasus Group era Rick Davis,l'uomo che dopo aver diretto la campagna elettorale di McCain nel 2000 dirige anche quella del 2008. Nel gennaio del 2007, Follieri inviò a Davis materiale informativo su due società - Follieri Capital e Follieri Media- sperando di ottenere finanziamenti. Ma non sembra che ci sia riuscito.
Ormai si ha l'impressione che Follieri sia arrivato alla fine della sua corsa americana. Al Sole-24 Ore risulta che la joint venture con Dundee in Canada si sia esaurita nell'aprile scorso,mentre quella con Yucaipa è finita il 3 maggio quando la società di Burkle ha fatto causa a Follieri. L'italiano è stato accusato di aver «sistematicamente sottratto beni per un valore di 1,3 milioni di dollari» mettendo in conto alla società spese personali che includevano «cure veterinarie per il cane ed enormi costi per alberghi a cinque stelle, pasti e intrattenimenti vari» e acquisti da Prada e Fendi.
In un comunicato stampa, Follieri ha risposto negando di aver usato fondi della società a fini personali.
Certo è che anche la diocesi di Toronto della Chiesa cattolica ucraina ha preso in considerazione l'ipotesi di fare causa per danni, e ha rinunciato solo per motivi "tecnici". «Le società di Follieri in Canada erano semplici scatole vuote e il nostro avvocato ci ha detto che non saremmo riusciti neppure a farci risarcire il denaro perso nel corso di anni di negoziati e promesse mancate», spiega il vicerettore Donald Onyschuk, che aggiunge: «Abbiamo però informato tutte le diocesi canadesi di stare in guardia perché Raffaello e Sodano usano la Chiesa come copertura per i loro affari personali».
Per quel che riguarda Doug Band, da tempo nessuno lo vede nei ristorante più "in" di Manhattan con Follieri. Al contrario, sembra che l'ordinedi scuderia dei Clinton sia di tenersi a distanza di sicurezza.