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Gran Bretagna, gli immigrati guadagnano più dei natividi Marco Niada |
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17 ottobre 2007
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Un rapporto del ministero degli Interni preparato per la Commissione economia della Camera dei Lord rileva che nel 2006 ben il 12,5% della popolazione in età di lavoro, pari a una persona su otto, ovvero 4 milioni su 37 milioni di lavoratori, è di origine straniera. Un balzo enorme rispetto al 7,4% di dieci anni fa. In altre parole, la popolazione straniera sul mercato del lavoro cresce al ritmo dello 0,5% all'anno. Dal rapporto ("The Economic and Fiscal Impact of Immigratrion") emerge che i lavoratori stranieri hanno maggiore preparazione, un'etica del lavoro più solida e maggiore affidabilità delle controparti degli inglesi. Poiché lavorano più duramente, guadagnano mediamente di più rispetto ai "nativi" dell'isola: 424 sterline alla settimana rispetto a 395 sterline. La massa di nuovi venuti ha però depresso i salari, il che è servito a contenere l'inflazione, ma ha colpito le fasce più deboli dei lavoratori specializzati, anche se questi sono stati aiutati dal salario minimo garantito per legge. Ma l'immigrazione crea anche problemi, alcuni molto seri. Secondo un altro rapporto preparato dal ministero degli Interni, lo Home Office, il forte flusso migratorio sta creando forti pressioni sugli alloggi, sul sistema educativo e sull'ordine pubblico. Redatto da otto autorità regionali il rapporto nota che in cinque regioni su otto vi sono problemi sul fronte della criminalità e l'istruzione e in sei su otto sulla sanità. In sette regioni su otto vengono registrati problemi sul fronte degli alloggi. I rapporti sono stati accolti con cautela dal Governo. I conservatori hanno chiesto ancora una volta che venga approntato un sistema rigido di quote per arginare un fenomeno che a loro avviso rischia di uscire di controllo. http://news.bbc.co.uk/1/shared/bsp/hi/pdfs/17_10_07_migration.pdf
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