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In Svizzera avanza la destra antieuropeistadi Lino Terlizzi |
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22 ottobre 2007
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Lugano. Cambia, almeno in parte, la geografia politica in Svizzera. Avanza la destra populista ed antieuropeista. Al centro migliora il partito democristiano e cede terreno invece il partito liberal-radicale. A sinistra cala in modo consistente il partito socialista e il suo calo non è compensato dalla pur buona avanzata dei verdi.
L'esito elettorale è in larga misura collegato ad una campagna in cui l'agenda è stata di fatto fissata proprio dalla Udc. Il partito della destra populista, di cui è leader il ministro di Giustizia e Polizia Christoph Blocher, ha centrato la sua azione su temi come la sicurezza, controlli piu' rigidi per l'immigrazione, espulsione degli stranieri che commettono crimini. Gli altri partiti, sia di centro che di sinistra, non sono riusciti a spostare sostanzialmente l'asse del confronto politico su temi politici ed economici piu' ampi, ad eccezione dei verdi che hanno avuto successo nel sottolineare i temi ambientali. Pur accusata di xenofobia e in alcuni casi di posizioni vicine al razzismo (ad esempio nel caso del manifesto delle pecore bianche che espellono la pecora nera), la Udc è riuscita ad ampliare i consensi.
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