9 ottobre 2006 |
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La Corea del Nord in cifre |
Popolazione: 23.113.019
Capitale: Pyongyang, 2,7
Superficie: 122.762 kmq
Densità: 186 abitanti kmq
Principali lingue: coreano
Principale religione: atei 68,3%, animisti-credenze tradizionali 15,6%, religioni sincretiche 13,9, altre religiosi 2,2 per cento
Moneta: won nordcoreano (170 per dollaro Usa)
Forma di governo: Repubblica socialista
Presidente eterno: Kim Il Sung (defunto)
Capo dello stato: Kim Yong Nam, dal 5 settempre 1998 come presidente del Comitato centrale dell'Assemblea suprema del popolo
Autorità suprema e capo del Governo: Kim Jong Il
Aspettative di vita media: 71,6 anni
Pil Paese: 40 miliardi di Usa (stime Cia)
Crescita Pil: 1% (2005)
Pil pro-capite: 1.700 dollari (stime 2005)
Occupati: 9,6 milioni
Storia: Regno indipendente per gran parte della sua lunga storia, la Corea viene occupata dal Giappone nel 1905 dopo la guerra russo-giapponese. Cinque anni dopo l'intera penisola è annessa al Giappone. Dopo la seconda guerra mondiale, il Nord, sotto l'influenza sovietica, diviene un Paese comunista. Dopo la guerra di Corea (1950-53), la Corea del Nord (che si chiama Repubblica democratica popolare di Corea o Dprk), sotto l'influsso del suo fondatore presidente Kim Il Sung (dichiarato eterno, dopo la sua morte) adotta una politica isolazionista per contrastare l'influenza cinese e russa. Il figlio del presidente eterno, Kim Jong Il, attuale leader del Paese comunista, viene designato ufficialmente dal padre nel 1980 ma prende il potere alla morte del padre nel 1994. Da allora, dopo decenni di isolamento e di crisi economica, la Corea del Nord è costretta ad aprire agli aiuti internazionali per sfamare la popolazione mentre continua a spendere risorse per mantenere un esercito che conta più di un milione di persone. Da anni la comunità internazionale denuncia gli esperimenti nucleari e la sperimentazione nelle armi biologiche di Pyongyang. Nel dicembre 2002, in seguito alle rivelazioni sui programmi nucleari, la Corea del Nord espelle gli ispettori dell'Aiea. Diversi tentativi di negoziati diplomatici a sei (con Cina, Usa, Russia, Corea del Sud e Giappone) per far rientrare le ambizioni nucleari del paese comunista culminano con una serie di impegni mai mantenuti. Fino all'esplosione sotterranea di una bomba atomica la notte dell'8 ottobre 2006 che viene condannata dall'intera comunità internazionale.
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