Con la riduzione di 5 punti del cuneo fiscale, che si distribuiranno al 60% tra le imprese e al 40% ai lavoratori, i vantaggi economici per le prime oscilleranno tra i 27 e i 32,5 euro al mese, mentre i risparmi per i secondi varieranno tra i 16 e i 19,5 euro al mese.
Ci troviamo di fronte a delle medie - spiegano dalla Cgia di Mestre (Associazione degi artigiani e piccole imprese) - che sono in funzione del tipo di contratto di lavoro e del loro inquadramento professionale . È questo il risultato emerso da un'analisi dell'Ufficio studi della Cgia, che ha calcolato gli effetti della riduzione del cuneo fiscale su 3 tipologie contrattuali: nel settore dell'artigianato, in quello del commercio e in quello dell'industria.
I più avvantaggiati da questa ipotetica riduzione di contributi e imposte sul costo del lavoro saranno i lavoratori e le imprese del commercio. Per questi dipendenti i vantaggi economici si attesteranno sui 19,5 euro al mese. Per le imprese commerciali, invece, lo sconto per ciascun dipendente sarà di 32,5 euro. Per i dipendenti dell'artigianato, invece, la loro busta paga sarà più «pesante» di 16 euro al mese, mentre le aziende risparmieranno 27 euro per ogni lavoratore a cui danno lavoro. Per i lavoratori dell'industria, infine, l'aumento delle loro disponibilità economiche si attesterà sui 19 euro al mese. Le aziende industriali, invece, risparmieranno ogni mese 27 euro per ciascun lavoratore alle loro dipendenze.
Risparmi mensili per singolo dipendente (netti in euro) |
Settori | dipendente | impresa |
Artigianato | 16 | 27 |
Commercio | 19,5 | 32,5 |
Industria | 19 | 27 |
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Il risparmio, fa notare l'ufficio studi degli Artigiani di Mestre, è calcolato sulla retribuzione di un operaio qualificato del 5° livello per l'artigianato e il commercio e del secondo per l'industria. Si è tenuto conto del'incremento della tassazione ai fini delle imposte dirette.