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4 novembre 2006

Finanziaria, dagli incentivi
il record di immatricolazioni

Oltre 2 milioni e 610 mila immatricolazioni, un livello mai raggiunto prima; 566 milioni di euro di gettito in più per l'Erario, un incremento del prodotto interno lordo italiano dello 0,2%, minore inquinamento e maggiore sicurezza nella circolazione automobilistica. Questi, secondo il Centro Studi Promotor, sono gli effetti che, nell'attuale situazione di mercato, potrebbero produrre nel 2007 gli incentivi alla rottamazione su cui è stato trovato ieri un accordo tra Governo e maggioranza. Nell'eventuale assenza della manovra del Governo, la previsione delle immatricolazioni nel 2007 è invece di 2 milioni 330 mila unità. La previsione è stata illustrata da Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promotor, in occasione della conferenza di apertura delle giornate stampa ed operatori del 31/o Motor Show di Bologna, che verrà inaugurato il 7 dicembre. All' incontro era presente anche Alfredo Cazzola, presidente della Promotor International, società che organizza la manifestazione. «L'emendamento preso in esame dal Centro Studi Promotor - ha detto Quagliano - prevede, per coloro che acquistano una vettura nuova e ne rottamano una Euro 1 o Euro 0, un bonus di 800 euro e l' esenzione dal bollo per tre anni, se la nuova auto ha cilindrata fino a 1.300cc e per due anni, se ha cilindrata superiore. Quantificando le esenzioni dal bollo, il valore medio dell' incentivo, secondo il Centro Studi Promotor, è di 1.187 euro per le auto fino a 1.300cc e di 1.242 euro per quelle con cilindrata superiore.

L'esenzione dal bollo vale quindi circa la metà del bonus, ma difficilmente viene percepita nella sua reale entità dal pubblico e, di conseguenza, l'incentivo sarebbe molto più efficace se il valore dell' esenzione dal bollo venisse conglobato nel bonus, operazione questa che eviterebbe anche l'onere della gestione burocratica dell'esenzione.

Il Centro Studi Promotor ha determinato l'impatto degli eventuali nuovi incentivi facendo riferimento all'esperienza degli incentivi alla rottamazione del 1997. «Nella conferenza stampa di presentazione del 21/o Motor Show di Bologna - ha affermato Quagliano - il Centro Studi Promotor, il 5 dicembre 1996, presentò uno studio da cui emergeva che un incentivo alla rottamazione di consistente entità avrebbe avuto un impatto notevole in termini di maggiori vendite, maggiori introiti per l'Erario per effetto dell' incremento del gettito Iva e delle imposte sulle immatricolazioni delle vetture vendute in più e un impatto positivo sul prodotto interno lordo».

Gli incentivi vennero effettivamente adottati alla fine del dicembre 1996 e determinarono, nel 1997, un maggior gettito per l'Erario di 1.400 miliardi di lire e, secondo la stima della Banca d'Italia, una crescita del Pil dello 0,5%. Durante la conferenza stampa il Centro Studi Promotor ha sottolineato che gli incentivi proposti ora sono di valore leggermente inferiore a quelli del 1997 ed inoltre l'intervento dello Stato si inserisce in un contesto diverso. «Per questi motivi - è stato precisato - l'impatto sarà minore, ma comunque di tutto rispetto.
Nel 1997 il mercato usciva da una situazione di grave crisi e vi era certamente una forte domanda arretrata da soddisfare. Oggi la situazione è decisamente diversa e gli incentivi alla rottamazione, afferma il Centro Studi Promotor, non si configurano come uno strumento per rilanciare il mercato dell' auto e con esso l'economia, ma essenzialmente come una misura volta ad accelerare l'eliminazione dal parco circolante di 4.800.000 vetture Euro 0 e di 6 milioni di auto Euro 1, con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento e di migliorare la sicurezza.
E ciò con un intervento che non comporta costi, ma che anzi produce notevoli benefici, per l'Erario, in termini di aumento del gettito e, per l'economia, in termini di sviluppo». Per quanto riguarda le previsioni per il prossimo anno, infine, il Centro Studi Promotor ha ricordato che «i nuovi incentivi si inseriscono in una situazione del mercato auto e dell'economia che in assenza di interventi governativi porterebbe nel 2007 il mercato dell'auto ad un volume di immatricolazioni sostanzialmente analogo a quello con cui si chiuderà il 2006, cioè a quota 2.330.000 unità». «Con l'intervento del Governo - ha concluso Quagliano - occorre diminuire questa cifra di almeno 50.000 unità per effetto della stangata fiscale sull'auto aziendale e, auspicabilmente, aumentarla di 330.000 unità per effetto degli incentivi. La somma algebrica dà 2.610.000 immatricolazioni, livello mai toccato in passato e che, se raggiunto, ridarebbe all' Italia il ruolo di secondo mercato europeo».
Secondo Cazzola Brasile, Russia, India e Cina crescono e cresceranno in volumi di vendita e produzione mentre diminuirà,di pari passo, il peso dei Paesi e delle aree motoristicamente avanzate come Europa, Stati Uniti e Giappone. «Nel 1995 Usa, Giappone ed Europa Occidentale assorbivano il 76% delle vendite mondiali di auto - ha detto Cazzola - e nel 2000 la percentuale era ancora del 75% ma nel 2005 è scesa al 64% e nel 2010 si prevede possa assestarsi al 58%».
«È sostanzialmente analogo l'andamento per quanto riguarda la produzione - ha aggiunto - che, nei paesi 'motoristicamente avanzati', è in forte calo ed è passata dall'80% del 1995 al 75% del 2000 per scendere al 64% nel 2005 mentre si prevede possa aggirarsi al 57% nel 2010». A dimostrazione della forza propulsiva dei mercati emergenti, poi, Cazzola ha ricordato come negli ultimi 10 anni le immatricolazioni in Cina sono aumentate di 12 volte e «nel 2005 con 3.973.624 unità il paese asiatico è diventato terzo mercato mondiale, ha superato la Germania e sta insidiando il secondo posto del Giappone e nel 2006 fa registrare un tasso di crescita del 29%». L'India, da parte sua, ha avuto in questi anni «una dinamica più contenuta ma potenzialmente esplosiva con immatricolazioni triplicate in 10 anni e un tasso di sviluppo del 23% nel 2006».



 

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