Il canone della Rai nel 2007 è stato fissato a 104 euro. Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha firmato il decreto che fissa a 104 Euro l'ammontare del canone Rai per l'anno 2007. Il canone, che per tre anni è rimasto fermo a euro 99,60, viene in questo modo allineato al tasso di inflazione maturato, così come previsto dall'art. 47 del testo unico sulla televisione.
«È una conferma - ha dichiarato il Ministro Gentiloni - delle risorse a disposizione della Rai, con un recupero doveroso dell'inflazione. Mi attendo che le risorse del canone vengano investite per assicurare al servizio pubblico quelle caratteristiche di pluralismo e qualitá definite anche dal recente contratto di servizio tra Rai e Ministero delle Comunicazioni». «Il cittadino che paga il canone - ha concluso il ministro Gentiloni - ha il diritto di essere esigente nei confronti del servizio pubblico».
L'aumento di 4,4 euro dovrebbe rappresentare in totale un introito maggiore per la Rai di circa 70 milioni di euro. Sono infatti circa 16 milioni le famiglie italiane che pagano l'abbonamento radiotelevisivo a fronte dei 21 milioni di quelle proprietarie di un apparecchio televisivo, con una larga quota quindi di evasione pari a 5 milioni di famiglie. In tutto nel 2005 il canone ha portato alla Rai 1.483 milioni di euro. La maggiore cifra che entra nelle tasche della Rai è quindi lontana da quella che nei mesi scorsi Viale Mazzini aveva calcolato come necessaria a finanziare tutti i programmi di servizio pubblico, sulla base della contabilità separata tra le entrate da canone che andrebbero a finanziare i programmi di servizio pubblico e quelle da pubblicità, secondo quanto stabilito dal vecchio contratto di servizio. La Rai in quella occasione aveva denunciato uno «sbilancio» di 221 milioni di euro che quindi poteva essere sanato con un ipotetico aumento del canone pari a 15 euro.