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Visco al Sole: «Colpiti i redditi dei meno abbienti? Dati tendenziosi e in parte errati»

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20 febbraio 2007

«Tutti i dati anche questi del Sole24 Ore sono tendenziosi ed in parte errati e dimostrano comunque alla fine, che sui livelli di reddito più diffusi, che sono la
stragrande maggioranza nell'Italia meridionale, nonostante tutti gli aumenti dei Comuni che sono i responsabili perché avevano varie alternative, la norma è fatta in maniera tale che se gli enti locali vogliono tener conto della composizione familiare è previsto che lo possano fare perché l'abbattimento (dell'Irpef, ndr) può essere modulato in relazione alle condizioni familiari e di reddito complessive». Lo ha detto il viceministro
dell'Economia e finanze, Vincenzo Visco, ad Enna dove all'Università Kore sta tenendo una lezione sul tema "risanamento dei conti pubblici e crescita del Paese".
Prima di entrare nell'aula Visco ha detto: «Ci sono quindi strumentalizzazione ed equivoci». Anche una nota del ministero delle Finanze replica a quanto riportato oggi dal Sole: «Dalle stesse analisi de Il Sole24 Ore - si spiega - continua ad emergere con chiarezza che l'obiettivo di proteggere e anzi favorire i redditi degli italiani meno abbienti e delle famiglie con più figli con particolare attenzione ai lavoratori dipendenti, pur in presenza di una manovra corposa che ha rimesso in sesto conti pubblici drammaticamente sbilanciati e sia pure con oscillazioni che dipendono dalle decisioni locali, coglie nel segno anche dopo l'applicazione delle addizionali regionali e comunali». Inoltre «in relazione a quanto scrive oggi il Sole 24 Ore sul tema degli effetti che le addizionali comunali avrebbero sui contribuenti con o senza carichi familiari, - spiegano dalle Finanze - si precisa che la misura dell'addizionale comunale è unica anche al fine di evitare difficoltà di gestione da parte dei sostituti di imposta (datori di lavoro) di questo strumento fondamentale per il federalismo e l'autonomia fiscale delle amministrazioni decentrale. Tuttavia, va ricordato che la norma stabilisce che le amministrazioni locali possono stabilire autonomamente sgravi e abbattimenti 'in ragione del possesso di specifici requisiti redditualì dei contribuenti, ivi compresa
quindi la quantità dei carichi familiari (come avvenuto in alcuni comuni, ad esempio Roma). Una possibilità che è stata prevista proprio per permettere alle amministrazioni decentrate di prendere decisioni in base alle diverse situazioni locali e reddituali, fatto decisivo in un sistema che si vuole orientato al federalismo fiscale. Inoltre, si ribadisce che la rimozione delle deduzioni e l'introduzione di detrazioni è stata realizzata al fine di correggere le profonde iniquità contenute nel regime precedente, fatto che il Sole 24 Ore continua a coprire».

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