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Altri due morti sul lavoro a Messina e in Sardegna, venerdì 4 vittime

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14 aprile 2007

Ogni caduto sul lavoro «è un martire che sacrifica la propria vita per noi tutti». È quanto ha scritto il premier Romano Prodi nel messaggio inviato ai familiari delle quattro vittime degli incidenti sul lavoro di venerdì, proprio il giorno in cui Il Consiglio dei ministri ha varato il disegno di legge delega per l'emanazione del nuovo Testo unico sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Gli incidenti di sabato. Un operaio di 54 anni, Santo Cacciola, è morto a Messina in un tragico infortunio. L'uomo, dipendente della ditta «Graci Traslochi», era salito su un montacarichi per effettuare il trasloco in un appartamento di viale Europa, di fronte all'ospedale Piemonte. La scala si è improvvisamente rotta e l'uomo è precipitato dal secondo piano dello stabile, finendo a ridosso di un autobus in transito. Ferito, ma non in maniera grave, un altro operaio. Il montacarichi è stato sequestrato dai carabinieri, mentre la Procura ha aperto un'inchiesta: una perizia tecnica dovrà stabilire la causa della rottura del mezzo meccanico. E in Sardegna un operaio di 33 anni, Felice Schirru, di Sinnai, è morto nello stabilimento petrolchimico della Saras (gruppo controllato dalla famiglia Moratti) a Sarroch, nel cagliaritano. Secondo i primi accertamenti l'uomo, che lavorava per una ditta d'appalto, è stato travolto da un tubo in acciaio che veniva spostato con una gru da un'autocarro. Il fatto è avvenuto poco prima delle 10 nell'azienda di raffinazione.

L'appello del presidente della Repubblica. Un appello a tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, perché in Parlamento «si discuta liberamente, ma rapidamente il disegno di legge del governo» sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo ha lanciato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che, intervenendo in diretta telefonica al Tg3, commenta il tragico bollettino di guerra degli incidenti sul lavoro, sei in ventiquattro ore. «Non ci sono più parole per esprimere commozione e sdegno dinanzi a questo tragico susseguirsi quasi quotidiano - ha detto Napolitano - di incidenti mortali sul lavoro. È ora di decidere e di agire».

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