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Dopo la Punto, ecco la Lineadi Mario Cianflone |
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2 maggio 2007
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Dopo Punto, ecco la Linea. Fiat ha lanciato ufficialmente in Turchia una nuova berlina a tre volumi. La vettura svelata in anteprima al Salone di Istanbul dello scorso novembre è destinata ad affiancare e poi a sostituire, posizionandosi però un bel po' più in alto della vecchia Palio/Siena/Albea, vetture del progetto 178 del 1996 ed originanti dall'obsoleto pianale della Uno brasiliana (Cs) e dunque dalla Duna. La Linea infatti abbandona la vetusta piattaforma, risale al 1982, della Uno per avvalersi di pianale realizzato partendo da quello della Grande Punto, simile dunque a quello della sorellastra Opel Corsa. La nuova world car sarà prodotta in Turchia dalla Tofas, la joint venture paritetica (costituita nel 1968) tra Fiat Group Automobiles e il Gruppo locale guidato da Armin Koc e quotata alla Borsa di Istanbul. Disegnata dal Centro Stile Fiat, la nuova auto presenta un design moderno, con una linea di cintura analoga a quella della Grande Punto, a iniziare dal tipico retrovisore montato a vivo di lamiera sulla porta anteriore. Generose le dimensioni, da segmento C: è lunga 4,56 metri, larga 1,73 metri, alta 1,5 metri e con un passo di 2,6 metri. Ampio il bagagliaio grazie a una capacità totale di 500 litri. La carrozzeria a tre volumi in Italia non è molto ambita, anzi al contrario gode di scarsa immagine tant'è che persino vetture di fascia medio-alta (per esempio Ford Mondeo, oppure Citroën C5) fanno fatica a imporsi, le medio-piccole non hanno poi avuto fortuna o non sono state neppure importate nel nostro Paese, come la Ford Focus tre volumi, vettura concorrente diretta della appena nata Fiat-Tofas. In altri Paesi, come la Turchia o la Spagna ci sono vaste, invece, schiere di estimatori delle tradizionali berline con bagagliaio. E, a onore del vero, la nuova Fiat Linea mette in mostra un design decisamente meno goffo di quello di molti modelli concorrenti, anzi il taglio della coda e l'andamento del padiglione fino al montante posteriore hanno unna certa somiglianza con alcune Audi, mentre il muso, imponente, è ben proporzionato al resto del corpo vettura. La nuova Linea non sarà una low cost, bensì una vera e propria world car che mira a cancellare finalmente l'antico teorema delle molte e terrificanti vetture tre volumi per Paesi emergenti in cui il terzo volume è un cassone appiccicato al posteriore , tipico ad esempio sia di vecchi modelli come la Fiat Duna sia di alcuni derivati della Renault 5 o della Opel Corsa. La Linea, oltreché in Turchia, sarà in futuro costruita anche in Russia con Severstal dove arriverà in parti staccate da assemblare (CKD), India (Tata) e probabilmente Cina a Nanchino con motori benzina della Chery, partner locale della Fiat. Nella Ue la Linea dovrebbe essere inizialmente commercializzata soltanto in Portogallo, Spagna, Grecia e in alcuni lander dell'est della Germania (al proposito è stata esposta anche al recente salone dell'Auto di Lipsia) e cioè in aree in cui è particolarmente apprezzata una vettura media a tre volumi di carrozzeria. Linea, almeno secondo quanto annunciato e anticipato da Fiat già nel novembre scorso, non dovrebbe arrivare invece e almeno all'inizio della sua carriera commerciale, sul mercato italiano. Il modello ha richiesto un investimento che tra sviluppo e industrializzazione è stato pari a 170 mln di euro, a regime nell'impianto Tofas di Bursa avrà una tiratura di 60mila unità/anno e sarà venduto a partire dalla seconda metà di quest'anno oltre che sul mercato domestico turco anche nell'intera area del Mediterraneo e dell'est-Europa. Fiat conta molto sul suo nuovo modello anche per tornare ad avere una leadership in un mercato, quello turco che rappresenta un Paese con 68 milioni di abitanti e in cui in anni non lontani aveva una posizione consolidata. Poi, a metà anni '90 quando ancora vendeva e assemblava nel paese della mezzaluna la vecchia 131 e una versione della Tempra, questo primato si è pian piano ridotto proprio a causa di errori di strategia commerciale e ad una reazione di marketing lentissima. La Linea, poi, potrebbe essere davvero un 'veicolo' per far crescere la Fiat attraverso la Turchia che così diventerebbe un vero e proprio ponte per l'Asia e l'area del nord-Africa.
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