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Bersani: «Il sistema industriale parte attiva nel processo generale di innovazione»di Nicoletta Cottone |
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24 maggio 2007
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Il sistema industriale deve essere parte attiva di un processo generale di innovazione. Lancia un messaggio di cambiamento e di fiducia il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani nel suo intervento di fronte all'assemblea di Confindustria. Una società che non accetti di chiudere la porta ai giovani, «dove lavorare e produrre, fare impresa nelle regole sia riconosciuto come assunzione di una responsabilità collettiva. Dove il lavoro riprenda la sua centralità. Il prossimo anno l'obiettivo del Governo sarà quello di «dare fiato alla ripresa e dare sollievo alle questioni sociali più acute». Occorre investire le risorse nei luoghi di produttività del Paese, ricollocando meglio le risorse. Il Governo, sottolinea Bersani, ha aperto dei «cantieri» per cambiare il volto del Paese e «nonostante la precarietà della politica bisogna avere fiducia che vengano completati» concludendo l'opera riformatrice.
L'economia italiana è in ripresa, ma ancora non è a livello degli altri Paesi europei. «Siamo in una fase ancora non compiuta - dice Bersani - difficile da decifrare. Stiamo crescendo, ma in modo ancora inadeguato rispetto agli altri Paesi della Ue. Ma anche la produzione industriale sta crescendo». La nostra industria, sottolinea il ministro, ha dovuto affrontare tre choc: la concorrenza di altri Paesi, un ciclo tecnologico difficile da assorbire e l'euro che non si raffredda. Avanti tutta con la liberalizzazione del settore energetico. «Andremo avanti - ha detto Bersani- ma è molto triste pensare che noi abbiamo proposto un pacchetto di liberalizzazioni a luglio, sei mesi prima della Francia, e i francesi lo hanno fatto già da tre mesi mentre noi siamo ancora a metà».
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