Vale 54,3 miliardi il "tesoretto" della Zona euro nel 2006. Un gettito fiscale inatteso che dodici dei tredici Paesi unica eccezione il Belgio hanno realizzato lo scorso anno in gran parte per una crescita dell'economia superiore alle previsioni e utilizzato nella maggioranza delle capitali per ridurre il deficit o per raggiungere il surplus di bilancio. Con il risultato di una diminuzione del disavanzo aggregato dell'area dal 2,5 all'1,6 per cento.
Sono numeri scritti nero su bianco nei documenti ufficiali dei ministeri delle Finanze e ottenuti dal Sole24 Ore del Lunedì. Un'inchiesta che mette a fuoco il fenomeno propriomentre in Italia prosegue il dibattito sull'utilizzo di parte degli extra introiti attesi per il 2007 per alcune voci di spesa prioritarie (2,5 miliardi sui 10 stimati finora).
La classifica dell'extragettito vede in testa la Spagna con un "bottino" di 15 miliardi. Madrid, una delle capitali più virtuose dell'area con un attivo di bilancio dell'1,8% nel 2006, in linea con gli impegni presi con la Ue ha convogliato le maggiori entrate alla riduzione del debito pubblico che dovrebbe scendere quest'anno sotto il 30% del Pil. E ha potuto distribuire parte del dono inatteso per l'istruzione, la ricerca,lo sviluppo e le infrastrutture. L'Austria ha invece registrato il maggior rapporto tra gettito (66,1 miliardi) ed extragettito (5,7 miliardi).
Il "dividendo straordinario" è stato ricco anche per l'Italia, che ha incassato ben 8,6 miliardi in più rispetto al previsto. La somma ha contribuito a fare da contraltare agli oneri straordinari, come i rimborsi Iva sulle auto aziendali e la cancellazione dei crediti dello Stato nei confronti di Rfi/Tav con l'accollo diretto del debito di Infrastrutture Spa, che hanno portato il deficit al 4,4% del Pil contro il 4,2% del 2005. Senza queste voci il disavanzo sarebbe stato pari al 2,4%. In Francia la cagnotte è stata di 5,1 miliardi, ma secondo indiscrezioni di stampa il " tesoretto"del 2006 potrebbe essere addirittura il doppio. Lo scorso anno la Germania ha ricevuto in dote 3,4 miliardi in più rispetto all'ultima stima disponibile. Una somma utilizzata per il risanamento: nel 2006 Berlino ha portato il proprio disavanzo dal 3,2 all'1,7 per cento.
Con finanze pubbliche sane surplus al 2,9% e debito publico sotto il 25% del Pil l'Irlanda ha invece destinato parte dei 3,8 miliardi di introiti aggiuntivi al miglioramento dei servizi pubblici e delle infrastrutture e parte al Fondo di riserva per le pensioni. L'extragettito di 1,5 miliardi ha dato una mano ai conti pubblici portoghesi contribuendo a ridurre il deficit al 3,9% dal 6,1% del 2005. Nel 2007 Lisbona,a detta di Bruxelles, sarà l'unica capitale dell'Eurozona con un disavanzo oltre la soglia del 3% fissata dal Patto di stabilità.
Per l'anno in corso Silvia Pepino, senior european economist di Jp Morgan, scommette su un ulteriore miglioramento dei conti pubblici dell'area con il raggiungimento di un deficit aggregato dell'1 per cento. L'economista avverte però i Governi, in linea con le sollecitazione dell'Ocse della settimana scorsa, a non cedere alle sirene della spesa facile: «La tentazione di usare parte dei flussi addizionali per finanziare spese aggiuntive o ridurre livelli di tassazione è destinata ad aumentare. In questo contesto sarebbe importante che eventuali entrate aggiuntive venissero utilizzate per investimenti strutturali piuttosto che per spese correnti».