È stato firmato l'accordo tra Eni e Gazprom per realizzare il nuovo gasdotto South Stream che collegherà la Russia all'Europa. L'intesa è stata formalizzata al ministero dello Sviluppo economico dall'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, dal ministro Pier Luigi Bersani, dal vicepresidente di Gazprom, Alexander Medvedev e dal ministro dell'Energia della Federazione russa, Viktor Khristenko. «L'accordo - ha commentato Bersani - ha una rilevante importanza strategica, potremmo ottenere risultati elevati per il nostro paese».
Il gasdotto dalla Russia procederà sotto il mar Nero, attraverserà la Bulgaria, per poi distribuire gas al Nord e al Sud dell'Europa. È previsto l'attraversamento del Mar Nero dalla costa russa di Beregovaya (stesso punto di partenza del Blue Stream, joint venture paritetica tra Eni e Gazprom, che trasporta gas russo in Turchia con due condotte offshore lunghe ciascuna circa 390 chilometri che attraversano il Mar Nero raggiungendo la profondità record di 2150 metri, ndr) a quella bulgara.
Il percorso complessivo sarà di circa 900 chilometri, la profondità massime di oltre 2000 metri. Dalla Bulgaria partiranno due diversi rami, il primo verso nord-ovest fino all'Austria, il secondo diretto a sud-ovest attraverserà la Grecia e arriverà a Otranto. Nel memorandum siglato a Roma, secondo l'agenzia Dow Jones, non vi sarebbe ancora una definizione precisa della capacità.
La controllata di Eni, Saipem, ha già avviato gli studi di fattibilità per valutare i costi e il periodo di realizzazione tecnica, che non sarà comunque inferiore ai tre anni. Il progetto è stato sottoposto alla Commissione Ue e ai vari Paesi interessati. «Di fronte alla domanda sempre crescente di gas in Europa - ha dichiarato l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni - noi abbiamo pensato di lanciare un progetto per l'Unione europea, che rafforzi la rete di trasporto del gas e aumenti le interconnessioni tra l'Europa dell'est e quella dell'ovest. Da qui al 2015 serviranno 200 miliardi di metri cubi di gas in più e l'importazione europea sarà destinata a crescere del 60%».
«South Stream – ha dichiarato ancora Scaroni - è il terzo pilastro dell'accordo strategico firmato da Eni e Gazprom nel novembre 2006. Questa ulteriore intesa nel midstream del gas potrà consentire a Eni di valorizzare ulteriormente le recenti acquisizioni degli asset di Arctic Gas e Urengoil. Il progetto South Stream, il cui sviluppo rispetta tutti i requisiti di sostenibilità a partire da quella ambientale, rappresenterà un passo decisivo per il rafforzamento della sicurezza di approvvigionamento energetico di tutta l'Europa».
Alexandr Medvedev, vice Presidente Gazprom, ha commentato: «La firma del memorandum è un atto concreto finalizzato allo sviluppo della partnership strategica tra Gazprom e Eni, una partneship di lungo termine e di reciproco vantaggio. Si tratta di un ulteriore passo verso la concreta realizzazione della strategia di Gazprom volta a diversificare le vie delle forniture del gas russo verso i paesi europei e a garantire notevolmente la sicurezza energetica dell'Europa».