Per gli studi di settore versamenti di Unico entro il 9 luglio. E con la maggiorazione dello 0,40% si potrà andare alla cassa entro l'8 agosto. Il nuovo slittamento di 20 giorni, riservato solo agli oltre quattro milioni di contribuenti soggetti agli studi di settore, è già nero su bianco in un nuovo Dpcm alla firma in queste ore.
L'annuncio del consigliere economico del ministero dell'Economia, Stefano Fassina, è giunto ieri nel corso del Forum organizzato dal Sole-24 Ore con l'amministrazione finanziaria sugli studi di settore e le dichiarazioni 2007. «Lo spostamento del termine di pagamento — ha spiegato nel dettaglio il direttore del dipartimento per le Politiche fiscali, Fabrizio Carotti — consentirà a imprese e professionisti di poter meglio assimilare le nuove istruzioni che l'agenzia delle Entrate sta mettendo a punto, con particolare riguardo alle clausole di esclusione dei cosiddetti soggetti marginali».
In sostanza, il Fisco si è reso conto delle difficoltà che contribuenti e intermediari stanno incontrando nell'applicazione degli studi potenziati. E per le nuove istruzioni non si dovrà aspettare tanto: Luigi Magistro, direttore aggiunto dell'Accertamento dell'agenzia delle Entrate,ha confermato che una circolare sarà pronta per questo fine settimana o al più tardi per i primi giorni della prossima. Nelle indicazioni agli uffici, Magistro ha spiegato che ci si soffermerà — con nuovi esempi — sulla corretta applicazione degli indici di normalità, ma soprattutto verranno definiti i "filtri" che l'amministrazione dovrà utilizzare per definire un contribuente marginale. E per completare il quadro la circolare tornerà nuovamente sulle attestazioni che i consulenti potranno rilasciare ai contribuenti per " certificare" la loro marginalità.
Attenzione piena, dunque, ai marginali, ma non solo, ha ribadito Fassina. «Occorre evitare strumentalizzazioni e concetrarsi sui problemi veri. Per questo l'amministrazione finanziaria e, in particolare, il Dipartimento, la Sose e le Entrate sono pronte ad attivare tavoli tecnici con i rappresentati di categorie e Ordini per analizzare nel dettaglio le singole situazioni». Ciò a cui non sta lavorando l'amministrazione — ha chiarito da subito Giampietro Brunello, presidente della Società per gli studi di settore — sono correttivi dell'attuale programma di calcolo. «Le scelte fin qui effettuate— dice Brunello —sono note alle categorie interessate dal 6 dicembre scorso quando fu sottoscritto un protocollo d'intesa». E le nuove opzioni spingono il Fisco a scommettere che la battaglia sugli studi, che sta diventando l'incubo di professionisti e contribuenti, potrebbe chiudersi con un 50% di soggetti che raggiungono il traguardo ambito della congruità e quello, ancora più agognato, della normalità e un 50% che non arriva alla salvezza tributaria. Un risultato al ribasso rispetto alle medie degli anni passati, ma migliore delle proiezioni circolate in queste settimane. Il cambiamento dovrebbe essere legato agli interventi che porteranno a disinnescare gli effetti degli studi per i marginali. I tre milioni di contribuenti che costituiranno la platea "ripulita" dai marginali si divideranno come una mela. E a determinare l'incremento dei non congrui rispetto al passato sarà l'introduzione degli indici di normalità.
Il Forum fra Sole-24 Ore e amministrazione ha fornito, del resto, l'occasione al Fisco per una partita a doppia strategia: un'orgogliosa difesa di quanto è stato fatto per rendere più credibili gli studi e il tentativo di aprire uno spazio di confronto nuovo, legato anche ad alcune concessioni da giocare fra l'immediato e il futuro prossimo. «Dagli anni dei condoni — ha spiegato Brunello — abbiamo ereditato una situazione che spingeva a creare congruità fittizie ». E le indicazioni arrivate dall'amministrazione delineano una serie di paradossi che sembrano speculari a quelli rivelati, con tutt'altro segno, dai contribuenti. Si va, per esempio, dall'aumento del valore dei magazzini di 60 miliardi di euro negli ultimi quattro anni ai 100mila contribuenti che non hanno dichiarato il valore dei beni strumentali utilizzati ma hanno dedotto gli ammortamenti, per finire con i 10mila contribuenti che hanno cancellato nella notte di San Silvestro le esistenze iniziali. Un quadro problematico che, per il Fisco,dà ragione dell'introduzione dei nuovi indici di normalità, ma che non riuscirà a convincere, da solo, i contribuenti che, in queste settimane, mettendo i propri dati in Gerico, hanno registrato risultati spesso strampalati.