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Auto, aumenta la pressione del fisco sulle quattro ruote: +2,6% nel 2006

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16 luglio 2007

Pressione fiscale in crescita sul settore automotive. I dati dell'Anfia misurano nel 2,6% l'aumento nell'anno 2006, per un gettito fiscale pari a 78 miliardi di euro, contro i 76 miliardi del 2005 e i 75 miliardi del 2004. Sul totale 2006 ben 57,6 miliardi di euro risultano dalla quota di tassazione derivante dal possesso del veicolo. I 78 miliardi di gettito complessivo, precisa l'Anfia, rappresentano ben il 19,5% di tutte le entrate tributarie nazionali.

Alla voce di prelievo principale, quella riguardante il possesso dell'auto - si aggiungono l'Imposta Provinciale di Trascrizione, che ha generato un gettito pari a 1,28 miliardi di euro, superiore del 5,8% rispetto al valore del 2005. Motivazione principale di questo trend crescente è l'incremento della base impositiva, dovuto al maggior numero di veicoli immatricolati nel 2006.

Anche al netto dell'Ire, imposta applicata sui salari e stipendi degli addetti del settore, il prelievo si avvicina ai 67,5 miliardi di euro, valore che risulta avere un'incidenza sul Pil pari al 4,6 per cento. Nel 2005, nei principali paesi europei, l'incidenza della tassazione sul comparto automotive è stata del 3% in Spagna, del 3,5% in Germania e in Francia, fino ad un massimo del 3,7% in Gran Bretagna.

L'Anfia precisa inoltre come la contribuzione del comparto rispetto al gettito fiscale totale del Paese risulti diminuita apparentemente di 1,3 punti percentuali rispetto al 2005, anche se il dato esprime un calo relativo: dal momento infatti che sono in crescita le entrate tributarie nazionali complessive (quasi il 10% in più nel 2006, da oltre 364 miliardi di euro nel 2005 ai circa 399 miliardi a fine 2006), il valore di contribuzione del comparto risulta diminuito percentualmente ma non in valore assoluto.

Analizzando il "ciclo di vita contributivo" degli autoveicoli, oltre 2,1 miliardi sono stati prelevati ai contribuenti in fase di immatricolazione per l'Imposta Provinciale di Trascrizione e diritti di motorizzazione (voci 8 e 11 della tabella), circa 7,7 miliardi all'atto di acquisto del veicolo per l'IVA e ben 57,6 miliardi provengono dal possesso del veicolo nell'anno.

In particolare quest'ultima voce ha visto incrementare il proprio peso in termini percentuali, rispetto al gettito al netto dell'Ire, passando dall'85,1% del 2005 al 85,4% del 2006.

Entrando nel merito della contribuzione relativa al possesso del mezzo, le voci più rilevanti di prelievo sono quelle relative alle imposte su combustibili e lubrificanti, cresciute mediamente dell'1,2% rispetto al 2005 a causa dei forti rialzi delle quotazioni del petrolio che, a loro volta, hanno influito sui prezzi alla pompa dei combustibili. Questi sono aumentati mediamente nell'ultimo anno di oltre il 5%, toccando punte superiori al 13% per il Gpl.

Nel complesso, il prelievo relativo ai prodotti energetici rappresenta il 43% dell'intero gettito e circa il 50% al netto dell'Ire (circa 33,5 miliardi di euro derivanti dalle imposte di fabbricazione e dall'IVA). Ulteriori voci di prelievo fiscale sono riferite ai premi assicurativi per Rc, furto e incendio, pari a 4,45 miliardi di euro, cresciute del 3,4%; a seguire l'Iva sull'acquisto di ricambi, accessori e pneumatici con 2,5 mld di euro (voce 4) in aumento del 3% rispetto all'anno precedente.

Le imposte sui parcheggi hanno gravato per 2,3 miliardi di euro (voce 6), +4,5% rispetto al 2005, mentre quelle sui pedaggi autostradali, con 1,1 mld di euro (voce 7), sono cresciute del 2,8% verso il 2005. Significative quote di gettito provengono dalla tassa di possesso (5,9 mld di euro – voce 9), 7,6% delle entrate cresciuta del 2,7%, in linea con l'incremento del parco circolante degli autoveicoli.

Da non dimenticare la quota Iva relativa agli interventi di manutenzione e riparazione dei veicoli pari a 7,65 mld di euro. Assommando a questa quota il prelievo dell'IVA per l'acquisto, il peso totale del prelievo fiscale è pari a 15,45 mld di euro (voce 3), con un impatto percentuale sulle entrate tributarie pari al 19,8%.

Confrontando il dato con quello dei 5 principali mercati europei, anche nel 2006, l'Italia è stata caratterizzata dall'aliquota IVA più elevata (20%), nonostante l'aumento di 3 punti percentuali di fine anno deliberato dalla Germania, che sale al 19%; seguono Francia 19,6%, Gran Bretagna 17,5% e, da ultima, la Spagna 16% .

«Il mercato autoveicolistico ha risposto bene agli incentivi governativi, una misura che impatta positivamente sul bilancio dello Stato, agevola i consumatori, consentendo il rinnovo del parco circolante», ha commentato il presidente di Anfia, Eugenio Razelli. «Oltre a proseguire il programma degli incentivi, per dare continuità a questa favorevole congiuntura, è necessario agire a più livelli: riequilibrando l'entità del prelievo, applicando misure che favoriscano la concorrenza, sviluppando tecnologie capaci di migliorare i servizi connessi all'uso dei veicoli riducendone i costi». In particolare l'eliminazione dell'Imposta Provinciale di Trascrizione, secondo Razelli, favorirebbe il mercato dell'usato, stimolando conseguentemente la rottamazione e anche l'acquisto del nuovo.

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